Trieste, lo Spi chiede riduzione Tari ed esenzioni Irpef per i più deboli
I sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil in prima linea per difendere le fasce più deboli della provincia di Trieste. Le tre organizzazioni hanno infatti preparato un pacchetto di richieste che comprende la riduzione della Tari, le esenzioni per redditi Irpef fino a 15 mila euro e un ulteriore abbattimento del costo degli abbonamenti del trasporto pubblico locale. I tre sindacati hanno richiesto e ottenuto, nei mesi scorsi, un primo incontro con i sei sindaci della provincia di Trieste per ottenere i fondi adeguati tramite i rispettivi bilanci comunali. Adriano Sincovich, segretario dello Spi Cgil Trieste, ha sottolineato: «Chiediamo ai Comuni del territorio provinciale dei finanziamenti straordinari rivolti alle fasce più deboli di reddito, in quanto tutte le amministrazioni si trovano, ognuna per le proprie capacità, in una condizione di salute di bilancio. Primo su tutti il Comune di Trieste che ha realizzato importanti avanzi negli ultimi anni. Allo stesso tempo, poiché il numero di anziani negli ultimi anni è aumentato considerevolmente, contribuendo a raggiungere i 10 mila non autosufficienti fra Muggia e Duino, chiediamo un potenziamento dell’assistenza domiciliare».
Lo Spi Cgil assieme agli altri sindacati propone interventi organici e strutturali sul reddito dei meno abbienti, portando l’esenzione Irpef a 15 mila euro per tutti i 6 Comuni (attualmente tale soglia è di 10 mila euro per Monrupino e di 12.500 per Trieste e Muggia), nonché l’introduzione di una modulazione dell’aliquota in termini progressivi tra i 15 e i 20 mila euro di reddito e la definizione di un’analisi dei redditi nei rispettivi territori. Chiede anche l’introduzione di riduzioni della Tari del 30% in presenza di persone disabili nel nucleo famigliare e di anziani over 70 soli. E poi l’estensione dell’esenzione dell’Ilia (ex Imu) per tutti gli over 65 ricoverati nelle case di riposo e contemporaneamente in possesso della prima casa come già avviene a Muggia e a San Dorligo della Valle. I tre sindacati chiedono anche un ulteriore abbattimento del costo degli abbonamenti del trasporto pubblico per tutti quei pensionati con reddito mensile fra i 614 e i mille euro, e propongono un aumento del 20% degli interventi per l’assistenza domiciliare per gli over 80 non autosufficienti.