Quattordicesime e minime, ma i conti dei pensionati restano in rosso

Aiuti ai pensionati?
«Quello che il Governo Meloni ha tolto, in realtà , è molto più di quanto
è stato dato». Il segretario regionale Roberto Treu sintetizza così la
posizione del Sindacato pensionati Cgil del Friuli Venezia Giulia in
merito alla Quattordicesima e agli aumenti delle minime, in pagamento ai
pensionati con le pensioni di luglio. «Gli importi della
Quattordicesima ““ spiega Treu ““ sono gli stessi in vigore dal 2017, cioè
da quanto il tetto per l’accesso alla misura è stato esteso fino a
quattro volte l’importo delle pensioni minime, attualmente circa 2.100
euro lordi. Il Governo non ha accolto le nostre richieste, che erano di
estendere la platea e di aumentare gli importi a chi già  gode della
misura. Non solo: pur consapevole che l’inflazione, nel 2022, ha
superato i 10 punti percentuali, ma con un tasso reale ancora più alto
per le famiglie a basso reddito, l’esecutivo e la maggioranza che lo
sostiene hanno disposto un pesante taglio alla rivalutazione Istat per
tutte le pensioni sopra i 2.100 euro lordi, cancellando il ritorno alla
perequazione piena che era stato concordato dai sindacati con il Governo
Draghi».
Penalizzati
su rivalutazione e Quattordicesima, con l’ultima Finanziaria i
pensionati hanno “incassato” soltanto l’aumento delle pensioni minime.
«Ma a beneficiarne ““ commenta Treu ““ sono soltanto i pensionati con
redditi mensili fino a 567 euro, con aumenti che, al di fuori della
fascia sopra i 75 anni, si limitano all’1,5%, un ritocco neppure
sufficiente a compensare la differenza tra l’inflazione reale e il tasso
di rivalutazione delle pensioni. Solo per gli over 65 c’è stato un
aumento del 6,4%, ma in vigore solo quest’anno come misura
straordinaria, che quindi non concorrerà  a rivalutare l’importo della
pensione nel tempo. Si tratta infatti di un bonus aggiuntivo in vigore
solo fino a dicembre e che scenderà  al 2,7% a partire da gennaio, quando
i pensionati al minimo avranno la brutta sorpresa di vedersi decurtato
l’assegno». Da qui, e per dare più forza alla voce dei sindacati nel
confronto in atto con Il Governo, l’esigenza di continuare nella
mobilitazione promossa dalla Cgil ““ conclude Treu ““ per rivendicare
misure strutturali in difesa del potere d’acquisto dei lavoratori e dei
pensionati, a partire da una riforma del fisco che tuteli in primis i
redditi medio-bassi, dalla piena rivalutazione delle pensioni
all’inflazione, dalla lotta al precariato e al lavoro povero.