Pensioni, a Trieste lo Spi Cgil lancia una campagna per i diritti inespressi

Lo Spi Cgil di Trieste lancia una campagna provinciale, che presto diventerà regionale, per rilanciare l’informazione e l’accesso da parte dei pensionati ai cosiddetti “diritti inespressi”. Si tratta di tematiche importanti e delicate come la maggiorazione sociale della pensione, l’integrazione al trattamento minimo, l’importo aggiuntivo delle pensioni al minimo o le quattordicesime. Si tratta di prestazioni che l’Inps è tenuta ad erogare, ma soltanto previa richiesta dell’interessato il quale, però, molto spesso non ne ha nemmeno cognizione. Per questo motivo il sindacato dei pensionati della Cgil di Trieste, ha annunciato l’attivazione in ognuno dei 10 sportelli territoriali di un servizio a riguardo, con un addetto del patronato che farà una prima analisi dei diritti del pensionato, per poi seguire gli interessati nei confronti dell’Inps.
Come ha spiegato il segretario dello Spi di Trieste Adriano Sincovich, «si tratta di prestazioni che l’ente di previdenza può erogare a domanda dell’interessato e noi offriamo l’assistenza di verifica delle condizioni di età e reddito, che sono necessari per accedere a queste prestazioni. Ci rivolgiamo alla platea di circa 20 mila pensionati presenti in città, che sono grosso modo sotto i mille euro di pensione al mese, e siamo convinti che in quest’area sociale ci siano parecchi problemi».
La Spi-Cgil ha evidenziato anche che, tra i circa 20 mila pensionati a basso reddito che rappresentano il 40% della popolazione in quiescenza della provincia, vi sono 8.500 persone che percepiscono pensioni addirittura sotto i 500 euro al mese. Per questo è fondamentale che ogni interessato si attivi per i propri diritti anche perché ormai le comunicazioni dell’Inps ai pensionati arrivano per lo più in forma dematerializzata: infatti informazioni importanti come il cedolino della pensione, il modello “Obis M”, la Certificazione unica (Cu) e il modello 730 arrivano via e-mail, via Pec o accedendo al sito direttamente con lo Spid. A questo riguardo, il responsabile per le politiche sociali dello Spi-Cgil Elio Gurtner ha ricordato che «si tratta di canali di comunicazione che per i pensionati risultano di difficile utilizzo. Se si ha una pensione inferiore al doppio del minimo, ovvero sotto i 14.500 euro lordi annui, si ha già diritto ad alcune maggiorazioni, mentre altre dipendono dal reddito familiare».