Anche in Friuli Venezia Giulia sempre meno pensionati

I quotidiani regionali Il Piccolo e il Messaggero Veneto hanno pubblicato oggi due pagine sulla diminuzione dei pensionati nei primi sei mesi del 2024 anche in Friuli Venezia Giulia, un trend che si va consolidando, come dimostra l’elaborazione dei dati Inps realizzata dall’Osservatorio del sindacato Spi Cgil Friuli Venezia Giulia. In sostanza è il risultato della stretta sulle regole sul pensionamento anticipato rispetto all’età di vecchiaia, stretta attuata con l’ultima legge di Stabilità. Nell’articolo anche l’analisi del segretario regionale dello Spi Cgil Fvg, Renato Bressan.

«Tra il 2022 e il 2023 – dice il segretario regionale Spi Cgil Renato Bressan – l’inflazione registrata è stata pari al 14,6%. Gli aumenti legati alla perequazione delle pensioni private e in particolare pubbliche non sono stati sufficienti a recuperare l’innalzamento del costo della vita. La perdita reale degli assegni è stata rispettivamente del 3,5% e del 12,4%. Questo è dovuto ai continui tagli degli aumenti, che sono stati attuati con le ultime leggi di bilancio. Non possiamo non osservare una forte differenza di genere. Nel privato i maschi percepiscono una media di 1.763 euro, mentre le femmine 1.139. Nel pubblico i maschi arrivano a 2.577 euro e le femmine a 1.949. Ora quando parliamo di una pensione attuale bisogna tener conto che per la sua costruzione sono necessari almeno 40 anni di fabbrica, ufficio o studio professionale. Ancora oggi, però, continuiamo a registrare che in molti casi a parità di mansione le donne vengono pagate meno rispetto agli uomini. Tornando agli assegni pensionistici erosi dal caro vita, è chiaro che questo andamento ha prodotto uno scivolamento di parti di popolazione verso le soglie di povertà sia relativa che assoluta. Per questa ragione, ma non solo, stiamo chiedendo al governo di aumentare le pensioni tenuto conto che in questi anni di governo Meloni i risparmi complessivi sulle pensioni sono stati pari a 7,3 miliardi di euro. Per noi è arrivato il momento di riconsegnare ai pensionati quello che è stato loro tolto ingiustamente avendo pagato per una vita intera. La prossima manovra Finanziaria, non dovrà assolutamente andare a toccare le pensioni, che sono già state penalizzate negli ultimi due anni. Piuttosto, per trovare le risorse di bilancio, si dovrà lavorare sullo spostamento di alcune voci di spesa e si dovrà attuare un’efficace lotta all’evasione fiscale per recuperare altro gettito».