Trieste, le ricette dello Spi Cgil per il rione di San Giovanni

A Trieste, nella sede di via San Cilino, lo Spi Cgil ha presentato i punti del programma che vuole attuare nel rione di San Giovanni per il 2016: un programma basato su un maggiore rispetto per l’ambiente, sul miglioramento dei servizi socio sanitari, del traffico e della viabilità , del dialogo con il territorio e con i soggetti che vi operano. Elio Gurtner, della segreteria provinciale Spi Cgil di Trieste, ha infatti confermato che questi punti caratterizzeranno più un generale l’agire dell’organizzazione in tutta la città , mentre Stelio Ziviz, responsabile della lega Spi San Giovanni, ha illustrato nel dettaglio il progetto per il rione: «Diciamo innanzitutto no al riutilizzo della grande cava della strada per Basovizza quale impianto di macinazione di ruderi da demolizioni edili, perché si formerebbero polveri che, data la direzione dei venti dominanti, andrebbero a coprire il rione e poi l’intera città . Siamo contrari anche alla proposta in base alla quale si vorrebbe spostare il capolinea dei mezzi pubblici accanto al campo di calcio, creando una nuova rotatoria davanti alla chiesa, eliminando quella storica che le gira attorno. Così facendo si perderebbero numerosi parcheggi e si allontanerebbe il capolinea dalle abitazioni. No anche al progetto che prevede la costruzione di tre palestre, con campo di calcio a sette sul tetto, per uno sviluppo in altezza di ben 18 metri che rappresenterebbe un blocco di cemento che qui nessuno vuole». Adriana Causi, anche lei della Lega di San Giovanni, ha posto il problema del Distretto sanitario situato all’interno dell’ex Opp «che andrebbe potenziato e articolato e che potrebbe ospitare, in un paio di giornate alla settimana, anche il servizio di assistenza sociale».