Tagli alla sanità , lo stop dei pensionati Cgil-Cisl-Uil
«Le rassicurazioni di Ciriani non ci bastano. Aspettiamo di verificare numeri alla mano se i 100 milioni di tagli sul sistema socio-sanitario, come affermato dall’assessore, non avranno ripercussioni sulla qualità e sulla quantità dei servizi erogati ai cittadini. Di fronte alla recrudescenza della crisi e all’espansione delle aree di povertà e disagio, l’ipotesi di un ridimensionamento del welfare in regione avrebbe conseguenze devastanti sulle fasce più deboli». Dopo le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil, anche i sindacati dei pensionati prendono posizione sui tagli prospettati dalla Giunta regionale in vista della Finanziaria 2013. «Pronti a nuove mobilitazioni – dichiarano i segretari regionali Ezio Medeot (Spi-Cgil), Gianfranco Valenta (Fnp-Cisl) e Magda Gruarin (Uilp-Uil) – se le risposte non saranno in linea con le nostre richieste».
Prioritaria, per i sindacati, la conferma dei 34 milioni stanziati lo scorso anno sull’assistenza domiciliare, ma la piattaforma unitaria presentata dai pensionati alla giunta prevedeva anche il finanziamento dei nuovi piani di zona, l’avvio della riqualificazione delle case di riposo e l’aumento della quota regionale per l’abbattimento delle rette. «Siamo consapevoli delle difficoltà con le quali deve fare i conti la Giunta – dichiarano ancora Medeot, Valenta e Gruarin –, ma la tutela delle fasce deboli deve essere una priorità, anche di fronte all’aumento delle imposte locali, delle tariffe, dei ticket sulla diagnostica e del pronto soccorso, misure che hanno colpito pesantemente i redditi medio-bassi».
Quanto ai costi della sanità, i sindacati ribadiscono che solo una riforma capace di riequilibrare progressivamente la spesa tra ospedali e servizi sanitari può garantire l’equilibrio finanziario del sistema nel medio e lungo periodo. «ma non sembra questa – concludono – la direzione presa da una riforma che prospetta invece una drastica riduzione dei distretti, vero anello di congiunzione tra sanità e welfare territoriale».