Spi di Udine: Daniela Vivarelli rieletta segretaria provinciale
Ventimila iscritti, poco meno di un sesto degli over 65 residenti in provincia, 48 sedi territoriali, una ogni 3 comuni, un’attività di contrattazione territoriale che ha già portato alla firma di sette protocolli con i comuni di Udine, Pozzuolo, Tavagnacco, San Giorgio, Cervignano, Pozzuolo, Gemona e Tolmezzo in materia di fisco locale, tariffe, difesa dei servizi socio-assistenziali.
Questi i numeri che fotografano l’attività del Sindacato pensionati Cgil, che ha tenuto ieri a Tricesimo il suo secondo congresso provinciale, quattro anni dopo l’unificazione tra i due comprensori dell’Udinese-Bassa friulana e dell’Alto Friuli. Un centinaio i delegati che si sono riuniti all’hotel Belvedere di Tricesimo e che hanno confermato la propria fiducia alla segretaria uscente Daniela Vivarelli, rieletta alla guida della categoria.
Si conclude così una tornata congressuale che in provincia ha visto svolgersi oltre 50 assemblee, con il coinvolgimento di quasi 2.500 iscritti: «A testimonianza ““ conferma Vivarelli ““ del nostro radicamento sul territorio e del ruolo che il nostro sindacato, assieme a quelli di Cisl e Uil, svolge non solo a tutela dei pensionati, ma nell’interesse generale, rivendicando misure di tutela nei confronti dei redditi più bassi su fisco, servizi pubblici, welfare».
Due gli obiettivi prioritari che guideranno il secondo mandato di Vivarelli: «Il rafforzamento ““ spiega ““ della contrattazione con i Comuni, in un rapporto sempre più stretto con il sindacato confederale, e una crescente attenzione alle emergenze sociali del territorio, per far fronte all’espansione delle aree di povertà e di disagio, legate anche alla perdita del potere di acquisto delle pensioni».
Tra le iniziative a breve scadenza un nuovo programma di visite nelle case di riposo, «per verificare gli standard residenziali e di assistenza», pur confermando che l’opzione prioritaria, per lo Spi, resta quella dell’assistenza domiciliare ad anziani ed autosufficienti: «Il ricorso alle cosiddette strutture “istituzionali” ““ conclude Vivarelli ““ deve essere rimandato il più possibile nel tempo. L’evoluzione demografica, con il progressivo aumento della popolazione anziana, impone infatti di rafforzare la partecipazione dei pensionati alla vita attiva, garantendo nel contempo la loro permanenza nell’abituale contesto sociale e familiare. Per questo lo Spi, oltre a sollecitare l’approvazione di una legge regionale sull’invecchiamento attivo, intende rafforzare ulteriormente la collaborazione con le istituzioni e con le organizzazioni di volontariato per individuare nuovi spazi e nuove opportunità di impegno civile, sociale e culturale degli anziani».