Spi-Cgil e Sunia: si aggrava l’emergenza casa a Trieste
(da Il Piccolo) – Sfratti per morosità saliti del 23% nel periodo 2008-2012. Andamento confermato nel primo trimestre di quest’anno: + 5%, periodo in cui 144 sfratti sono già diventati esecutivi. Il 30% di aumento delle richieste di alloggio presentate all’Ater, ben 6mila, di cui 4.503 giudicate valide ed entrate in graduatoria, rispetto al bando del 2006. Di esse, 4.740 sono state firmate da cittadini comunitari, 1.260 da extra comunitari. Questi i numeri che hanno portato Spi-Cgil e Sunia per lanciare un forte grido d’allarme sull’emergenza casa a Trieste. Ne sono stati interpreti Giorgio Uboni, segretario provinciale dello Spi-Cgil, e Renato Kneipp, commissario del Sunia. «Su una situazione abitativa gravissima – ha detto il primo – incombe anche un rilevante problema relativo agli ascensori nell’ambito del patrimonio immobiliare dell’Ater, perché sono soltanto una decina gli edifici nei quali è prevista l’installazione di un nuovo impianto entro l’anno. Il tutto ricordando che in città gli over 65 sono 57.700, pari al 27% della popolazione. Un esercito di “prigionieri in casa”, perché fanno grande difficoltà a fare le scale». A tutto questo non corrisponde un adeguato sistema di cambio alloggio: «L’Ater – ha ripreso il segretario generale Spi – non garantisce risposte rapide in questo campo». In generale, Uboni ha parlato di «mancanza di un piano casa nazionale e regionale credibile e di carenza di fondi pubblici», chiedendo invece «un privilegio alle politiche di sostegno alla locazione e un sostegno all’acquisto della prima casa». Uboni ha poi ribadito «la contrarietà dello Spi-Cgil all’unificazione dell’Ater su base regionale, perché Trieste presenta situazioni e realtà completamente diverse da quelle del resto del Friuli Venezia Giulia, che vanno gestite in maniera autonoma». Per Kneipp «a Trieste ci sono molte proprietà immobiliari, frutto di una cultura diffusa, che ha distolto l’attenzione delle istituzioni dall’attuare una seria politica della casa, che implica l’utilizzo di risorse pubbliche per mettere a disposizione delle classi sociali più deboli un abitazione che sia dignitosa. In altri Paesi ““ ha proseguito ““ è normale che risorse pubbliche siano utilizzate per costruire edifici da dare poi in affitto a costi contenuti a coloro che non possono comperare. Non è un caso ““ ha concluso Kneipp ““ che Trieste sia fra le prime dieci città italiane nella classifica fatta in base agli sfratti per morosità ». Per Kneipp e Uboni «è necessario un forte intervento delle forze politiche e delle istituzioni per la predisposizione di un piano casa per gli anziani e non solo, supportato da adeguate risorse». Ugo Salvini