Seminario a Muggia: l’importanza di un sindacato generale dei pensionati
Si intensifica la collaborazione tra i sindacati pensionati del Fvg e della Croazia: uno scambio di esperienze attraverso il quale migliorare le strategie di tutela degli iscritti e dei cittadini in genere, in un momento in cui il welfare rischia un pesante ridimensionamento, a livello locale, nazionale ed europeo.
Questa la logica che sta portando alla moltiplicazione delle iniziative transfrontaliere, come il convegno tenutosi giovedì 17 maggio a Muggia nell’ambito del gemellaggio tra la locale lega del Sindacato pensionati Cgil e il Suh di Cittanova, in Istria. Un appuntamento che ha visto la presenza, tra gli altri, del presidente nazionale del Suh Jasna Petrovic e di Renata Bagatin, responsabile dei rapporti internazionali nella segreteria nazionale Spi-Cgil. «Vogliamo rafforzare un percorso di collaborazione finalizzato a difendere sempre meglio le persone che rappresentiamo» spiega il segretario regionale dello Spi Ezio Medeot, che ricorda come siano una ventina i gemellaggi tra le leghe territoriali Spi-Cgil del Fvg e le sezioni locali del Suh: ultimo della lista quello che si celebrerà sabato mattina tra la lega Spi di Campi Elisi e il Suh di Fasana (Istria).
«Siamo convinti – aggiunge Medeot – che la strada obbligata per un sindacato pensionati sia quella di rafforzare la presenza e l’attività sul territorio, a partire dall’azione di “contrattazione sociale” con i Comuni che vede fortemente impegnato lo Spi anche in regione. Questo il modello nel quale crediamo, perché è nel territorio che si produce sviluppo, è nel territorio che si manifesta la crisi, è nel territorio che si producono ingiustizie e diseguaglianze. Diventa sempre più fondamentale, specie in una realtà a forte presenza di anziani come quello di Trieste, il confronto con le amministrazioni locali sulla qualità e l’efficienza dei servizi socio-sanitari, in particolare sull’assistenza domiciliare che va rafforzata, sul fisco locale e sulle tariffe, per ridurre l’impatto della crisi sulle fasce più deboli».