Salute mentale e sanità territoriale, una doppia deriva che va assolutamente fermata
I servizi di salute mentale a
Trieste e in regione, grazie all’eredità di Basaglia e al lavoro di chi
l’ha raccolta, rappresentano un modello a livello nazionale e
internazionale, come continuano a ripetere in questi giorni molti
autorevoli voci di tutto il Paese. I rischi che le scelte della Regione
portino a una destrutturazione del modello sono evidenti e non possono
che lasciarci sconcertati, tanto più nell’ambito di una politica
complessiva che punta, in modo altrettanto evidente, a quel modello
lombardo di gestione dei servizi sociosanitari territoriali che va
assolutamente respinto, anche alla luce dei danni che esso ha provocato
nella gestione della pandemia. Si tratta di una doppia deriva che va
assolutamente fermata.
Trieste e in regione, grazie all’eredità di Basaglia e al lavoro di chi
l’ha raccolta, rappresentano un modello a livello nazionale e
internazionale, come continuano a ripetere in questi giorni molti
autorevoli voci di tutto il Paese. I rischi che le scelte della Regione
portino a una destrutturazione del modello sono evidenti e non possono
che lasciarci sconcertati, tanto più nell’ambito di una politica
complessiva che punta, in modo altrettanto evidente, a quel modello
lombardo di gestione dei servizi sociosanitari territoriali che va
assolutamente respinto, anche alla luce dei danni che esso ha provocato
nella gestione della pandemia. Si tratta di una doppia deriva che va
assolutamente fermata.
Roberto Treu
Segretario generale Spi Cgil Fvg