Ripensare le politiche socio-sanitarie: a Trieste scatta la mobilitazione
Non solo i ritardi nell’assistenza domiciliare, ma anche i problemi di comunicazione tra Inps e pensionati, almeno il 70% dei quali rischia di essere tagliato fuori a causa dell’informatizzazione dei servizi, di fatto un taglio alle prestazioni erogate sul territorio. Questi i temi al centro della piattaforma sulle politiche assistenziali e previdenziali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil Trieste, che il 10 ottobre verrà ufficialmente presentata alla cittadinanza, nell’ambito di una giornata di mobilitazione promossa dalle tre sigle sindacali.
«Registriamo un oggettivo arretramento del sistema ““ hanno dichiarato Adriano Sincovich Spi), Pierangelo Motta (Fnp) Giuliano Folchini (Uilp) nel corso di una conferenza stampa e l’esigenza prioritaria di aggiornare il contesto socio-sanitario. Gli ultrasessantacinquenni sono una fascia in continua espansione e nel 2030 il 35% della popolazione cittadina: è bene che le istituzioni preposte se ne rendano pienamente conto».
Tra le priorità , come detto, lo sviluppo dell’assistenza domiciliare ad anziani e autosufficienti («L’anziano deve essere curato a casa»), ma anche la piena applicazione di una riforma sanitaria che punta, sulla carta, al rafforzamento dei servizi territoriali.