Pandemia, gli errori della Regione e delle Aziende sanitarie

«Pesa la mancata individuazione, fin dalla scorsa estate, di
strutture per l’isolamento dei positivi non gravi, e la conseguente
disposizione con cui la Regione ha obbligato le case di riposo a
tenersi i contagiati». Il segretario del Sindacato pensionati Cgil
Fvg Roberto Treu replica così alla «narrazione» (così la
definisce lo stesso Treu) dell’assessore alla Salute, ribadendo le
critiche più volte lanciate nei confronti della gestione
dell’emergenza sanitaria nelle case di riposo. In particolare,
sottolinea il segretario dello Spi, «di fronte a una seconda ondata
che vede la regione tra le più colpite a livello nazionale per
l’impatto della pandemia sulle residenze per anziani».
CONTROCANTO. A
supporto delle accuse anche i numeri sull’andamento dei contagi fra
gli ospiti e gli operatori. A fornirli il segretario dello Spi-Cgil
di Udine Enrico Barberi, che fornisce il quadro regionale aggiornato
a ieri. «Rispetto all’ultimo dato reso dall’assessore Riccardi
lo scorso 1° dicembre ““ spiega Barberi ““ che parlava di 1.835
contagi complessivi tra gli ospiti e 742 tra gli operatori, si sono
aggiunti altri 524 tamponi positivi tra gli anziani e 204 tra gli
operatori, portando il totale della seconda ondata rispettivamente a
2.359 e 946 casi: si tratta di un quarto dei posti letti occupati e
del 13% del personale, più di un lavoratore su 8. Considerando anche
la prima ondata, con un numero di tamponi sicuramente inferiore, tra
gli utenti abbiamo superato i 3mila casi, praticamente un ospite su
3». Dati, questi, sui quali il sindacato rivendica più chiarezza:
«Servirebbero aggiornamenti costanti ““ denuncia Treu ““ e più
dettagliati, soprattutto sul numero dei decessi sia negli ospedali
che nelle case di riposo, ma anche sull’andamento dei ricoveri,
degli isolamenti, delle guarigioni, delle strutture colpite
territorio per territorio. Numeri sui quali sembra essere caduto un
velo».
ERRORI E
SOTTOVALUTAZIONI. Pur in mancanza di dati dettagliati sui decessi,
secondo lo Spi il pedaggio pagato dalle case di riposo pesa parecchio
sul bilancio di una seconda ondata che, nella nostra regione, ha
visto triplicarsi rispetto alla prima il numero delle vittime (oltre
a quello dei ricoveri nei reparti Covid). «Di fronte al dilagare dei
contagio ““ ribadisce Treu ““ è legittimo chiedersi quando abbiano
inciso le sottovalutazioni e le mancate scelte della scorsa estate,
quando la Regione e le Aziende sanitarie avrebbero dovuto individuare
e predisporre predisporre strutture dedicate all’isolamento dei
contagiati. È mancato questo prima, è mancato un confronto con le
organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei pensionati, legittime
rappresentanti dei lavoratori e degli ospiti. Non c’è stata
trasparenza, nei confronti nostri e dell’opinione pubblica, e hanno
pesato anche gli errori che hanno segnato la gestione dell’intera
macchina della sanità  regionale, dalle mancate assunzioni alle
lacune sul fronte dei servizi territoriali, dell’assistenza
domiciliare, dei dipartimenti di prevenzione, con un sistema dei
controlli e dei tracciamenti totalmente saltato».