Non autosufficienza, primo passo verso la legge

Il disegno di legge approvato il 10 ottobre nell’ultimo Consiglio
dei Ministri del Governo Draghi contiene i principi e i criteri che
il futuro Governo dovrà  seguire per definire i nuovi assetti
dell’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone
anziane non autosufficienti. In linea generale questi principi sono
tutti orientati a garantire la promozione del valore umano, sociale,
culturale ed economico di ogni stagione della vita. Positivo, sia a
livello nazionale che in Friuli Venezia Giulia, il
giudizio dello Spi
.
OBIETTIVI E PRINCIPI Il primo ambito
nel quale la futura legge detta la linea al Governo per l’adozione
di un decreto attuativo è quello dell’invecchiamento attivo,
dell’inclusione sociale e della prevenzione della fragilità 
(articolo 3). Grande attenzione dovrà  essere dedicata non solo alle
misure destinate a contrastare l’isolamento e
la marginalizzazione, al riordino, al potenziamento e
all’integrazione delle diverse misure di assistenza sociale,
sanitaria e sociosanitaria o a promuovere interventi di
sanità  preventiva a domicilio
, ma anche allo sviluppo di
interventi per la solidarietà  e la coesione tra generazioni
STRUMENTI E
RISORSE
L’articolo 4
del disegno di legge a delineare una nuova governance
dell’assistenza agli anziani
, incentrata sul Sistema nazionale
per la popolazione anziana non autosufficiente (Snaa), il cui scopo è
quello di procedere alla programmazione integrata, alla valutazione e
al monitoraggio degli interventi e dei servizi statali e
territoriali. Uno strumento che dovrebbe consentire, tra l’altro,
il superamento dei divari territoriali in fatto di assistenza agli
anziani.
Il nuovo sistema
intende rafforzare una serie di elementi preesistenti,
quali i punti unici di accesso (Pua), i progetti
individualizzati di assistenza integrata (Pai), o gli Ambiti
territoriali sociali (Ats), ma in un’ottica più organica e
sistematica, garantita, tra l’altro, da un efficace sistema
di monitoraggio delle diverse tipologie di
prestazione
 ricomprese nei Livelli essenziali delle
prestazioni sociali (Leps) da integrare sempre con i Livelli
essenziali di assistenza (Lea) sanitari.
Altrettanto
importanti sono le misure in ambito economico e di copertura degli
interventi, previste rispettivamente dagli articoli 5 e 8 del disegno
di legge. Tra le principali novità  vi è l’istituzione del Fondo
per la prestazione universale per gli anziani non autosufficienti
,
le cui risorse dovrebbero essere assegnate con la prossima legge di
bilancio. Viene prevista la sperimentazione di una prestazione
universale, a scelta del soggetto beneficiario, sotto forma di
trasferimento monetario o di servizi alla persona, che, se fruita, è
sostitutiva dell’indennità  di accompagnamento. Di assoluto
rilievo sono anche le misure a sostegno dei caregivers,
cioè di chi presta assistenza a familiari conviventi e non, o quelle
destinate a incentivare la regolarizzazione del lavoro di cura
prestato al domicilio della persona non autosufficiente.
I TEMPI Il disegno di
legge dovrà  essere trasmesso al Parlamento per l’approvazione da
parte di Camera e Senato, prevista (se i tempi saranno rispettati)
entro marzo 2023. A questo punto, entrata in vigore la legge vera e
propria, il nuovo Governo avrà  tempo fino al 1° marzo 2024 per
adottare i decreti attuativi e far partire concretamente il nuovo
meccanismo di assistenza. Un termine tassativo, essendo quella sulla
non autosufficienza una riforma prevista dal Piano nazionale
di ripresa e resilienza (Pnrr)
 e quindi rigorosamente legata
al suo cronoprogramma attuativo per l’accesso alle relative
risorse. Nel frattempo
entrerà  in vigore il nuovo Piano nazionale per la Non
Autosufficienza 2022-2024
, che anticipa alcune delle misure
previste dal disegno di legge.