Lo Spi al Governo: la crisi non riguarda soltanto banche e imprese
All’allarme lanciato dal Fondo monetario internazionale rispetto al deficit italiano che sarà per il 2008 del 2,6% e del 2,9% nel 2009 si aggiungono le dichiarazioni del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi al Senato, dove ha prospettato un peggioramento della fase congiunturale, con una diminuzione dei consumi interni, dovuta alla progressiva erosione del potere d’acquisto delle famiglie italiane.
Alla drammatica situazione esposta dai massimi organismi della finanza internazionale e nazionale non si vede una adeguata risposta da parte del Governo. Il Presidente del Consiglio vuole aprire un tavolo soltanto con le rappresentanze delle banche e delle imprese, tenendo fuori dal confronto coloro che pagano in modo pesante e diretto le conseguenze di una scellerata politica finanziaria, ovvero i pensionati e i lavoratori.
Data la gravità della situazione economica e finanziaria chiediamo di aprire da subito un confronto a tutto campo tra Governo, rappresentanze delle imprese, della finanza e forze sindacali, mettendo al centro della discussione non solo la difesa del sistema economico, finanziario e del credito, ma anche la difesa del potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, attraverso una nuova politica fiscale basata sul recupero immediato del fiscal drag, sulla diminuzione della pressione fiscale e su una nuova ed efficace politica di controllo dei prezzi e delle tariffe.
(Carla Cantone, segretaria generale Spi Cgil)