Lo Spi Cgil: Basta fare cassa con i pensionati

«Il 15 novembre i pensionati del Friuli Venezia Giulia interverranno in massa alla manifestazione di Pordenone, per rivendicare una legge di stabilità  profondamente diversa, capace di restituire a salari e pensioni almeno parte del potere d’acquisto perduto a causa della crisi. Solo così si potrà  cambiare rotta, favorendo una ridistribuzione del reddito e quindi una ripresa dei consumi». Ad annunciare la mobilitazione del Sindacato pensionati Cgil, a fianco di quelli di Cisl e Uil, è il segretario regionale Ezio Medeot, in occasione del direttivo regionale riunitosi questa mattina a Udine. Lo Spi del Fvg, forte di 63mila iscritti, lancia così la mobilitazione non solo contro una legge di stabilità  «che fa cassa sulle pensioni», ma anche per chiedere una finanziaria regionale, spiega Medeot, «che dovrà  dare precise risposte ai pensionati, in linea con gli impegni presi dalla maggioranza».

PENSIONI. Al centro della mobilitazione innanzitutto le grandi questioni nazionali, con una legge di stabilità  che non solo non risponde alle richieste dei pensionati, ma peggiora la loro condizione. Sotto accusa, in particolare, il mancato adeguamento delle pensioni all’inflazione. La misura ““ che nel biennio 2012-2013 ha riguardato tutti i redditi da pensione superiori a 3 volte la minima (1.480 euro mensili nel 2013) e che il Governo intende confermare dal 2014 al 2016, sia pure in modo meno pesante ““ ha aggravato il calo del potere d’acquisto delle pensioni, sceso del 33% negli ultimi 15 anni. «Pregiudicando ““ dichiara Medeot ““ anche quella funzione di sostegno che gli anziani svolgono nei confronti di figli e nipoti, fondamentale in questi tempi di crisi».

TAVOLO. «Non è con questa legge di stabilità  ““ prosegue il segretario ““ che si risponde a un disagio economico e sociale sempre più diffuso, e aggravato dal rincaro delle imposte locali, dei ticket e dai tagli al welfare». Da qui la mobilitazione su una piattaforma, condivisa con le categorie di Cisl e Uil, che a livello regionale prevede l’aumento dei fondi per l’assistenza domiciliare (Fap) rispetto agli attuali 34 milioni, l’abbattimento delle rette e la riqualificazione delle case dei riposo, l’estensione delle esenzioni dai ticket su diagnostica e pronto soccorso, l’approvazione di una legge regionale sull’invecchiamento attivo. Richieste sulle quali i pensionati rivendicano l’immediata apertura di un tavolo con la Giunta Serracchiani.