«La pazienza dei pensionati ha un limite»
«Abbiamo scelto la strada del confronto col Governo, non soltanto sulla questione della rivalutazione, che per
noi è ancora aperta, ma sull’intera partita su fisco e pensioni, compresa la modifica della legge Fornero. Su tutto questo c’è in piedi un tavolo tra i sindacati pensionati e il ministro del lavoro, ma la nostra pazienza ha un
limite: se i risultati non arriveranno, siamo pronti a una stagione di mobilitazioni».
noi è ancora aperta, ma sull’intera partita su fisco e pensioni, compresa la modifica della legge Fornero. Su tutto questo c’è in piedi un tavolo tra i sindacati pensionati e il ministro del lavoro, ma la nostra pazienza ha un
limite: se i risultati non arriveranno, siamo pronti a una stagione di mobilitazioni».
Le parole del segretario regionale dello Spi Ezio Medeot sintetizzano così lo stato d’animo dei pensionati Cgil, sul piede di guerra dopo le anticipazioni di Renzi sulla legge di stabilità 2016,
prossima ad essere varata dal Governo. La protesta è partita anche in Fvg, con i primi presidi organizzati da Cgil-Cisl-Uil nell’ambito della mobilitazione nazionale per le modifiche alla legge Fornero.
prossima ad essere varata dal Governo. La protesta è partita anche in Fvg, con i primi presidi organizzati da Cgil-Cisl-Uil nell’ambito della mobilitazione nazionale per le modifiche alla legge Fornero.
«Il Governo ““ prosegue Medeot ““ continua a far cassa sui pensionati. Lo ha fatto escludendoci dal bonus di 80 euro, ha continuato con fino la mancata rivalutazione delle pensioni, rispetto quale
resta ferma la nostra rivendicazione di un incremento degli assegni».
resta ferma la nostra rivendicazione di un incremento degli assegni».
Ma non basta: ai danni sui pensionati di oggi si aggiungono quelli che la legge Fornero sta producendo sulle pensioni future, sull’occupazione giovanile e sugli esodati. «A uscirne danneggiati ““ dichiara ancora Medeot ““ non sono soltanto i pensionati, ma tutto il mondo del lavoro dipendente, stanco di pagare il prezzo più alto alla crisi, il progressivo calo del potere d’acquisto di salari e pensioni, l’assenza di misure efficaci per la lotta all’evasione fiscale, una tassa di 130 miliardi di euro l’anno che
continua a gravare sulle nostre spalle. Ci preoccupa, su questo versante, il ventilato innalzamento a 3.000 euro del tetto per le transazioni in contante, una misura che rischia di rivelarsi come l’ennesimo regalo agli evasori»
continua a gravare sulle nostre spalle. Ci preoccupa, su questo versante, il ventilato innalzamento a 3.000 euro del tetto per le transazioni in contante, una misura che rischia di rivelarsi come l’ennesimo regalo agli evasori»