Inps, gravissima carenza di personale: sindacati dal prefetto di Trieste
Una delegazione di Cgil, Ciswl e Uil del Friuli Venezia Giulia ha incontrato oggi il Prefetto di Trieste per denunciare le gravissime carenze di organico in tutte le sedi regionali Inps. carenze che mettono a rischio i servizi erogati dall’istituto. Dati alla mano, in 5 anni si è perso il 27% di personale a Gorizia, il 24% a Trieste, le due province dove il calo è stato più marcato, il 18% a Pordenone e il 12% a Udine. Le 20 assunzioni registrate negli ultimi mesi in regione (appena lo 0,49% del totale nazionale, dopo l’ultimo concorso per consulenti di protezione sociale completato nel luglio 2019, non sono sufficienti a bilanciare una situazione che pare anzi destinata ad aggravarsi ulteriormente. Neanche una di queste assunzioni, peraltro, ha interessato gli uffici del capoluogo giuliano, dove si stima che, a fine 2021, il numero di dipendenti delle aree professionali scenderà a 69 unità . Nel 2012, anno in cui si era registrato l’assorbimento nell’Inps del personale ex Inpdap, erano 141.
Cgil, Cisl e Uil denunciano ormai da tempo il mancato turn-over che rischia di far sentire i propri effetti nel giro di 2 o 3 anni quando, in assenza di un opportuno ricambio generazionale e con un numero crescente di lavoratori prossimi alla pensione di vecchiaia, le sedi non saranno più in grado di gestire le prestazioni principali, con gravi e inevitabili ripercussioni sui servizi da erogare ai cittadini.
Esauriti nei mesi scorsi gli incontri con i direttori delle sedi provinciali e regionale dell’istituto, i tre sindacati confederali bussano ora alla porta del Prefetto di Trieste per denunciare la grave situazione e chiedere con forza un impegno del Governo per trovare una situazione all’annoso problema. Il prossimo step già programmato prevede il coinvolgimento della politica regionale, affinché si faccia portavoce a Roma dei disagi causati dalla mancata sostituzione del personale, specie in un momento come quello attuale in cui, complice l’emergenza Covid, si registra un incremento esponenziale delle prestazioni Inps. un dato per tutti, ma non l’unico, quello delle richieste di cassa integrazione, che nel 2020 sono lievitate del 4200% rispetto al 2019. Alcune lavorazioni sono già ferme, altre sono notevolmente rallentate e la situazione, purtroppo, è destinata soltanto a peggiorare.