Gorizia, allarme dei sindacati dei pensionati sui servizi sanitari territoriali
Ritardi e lacune di ogni tipo penalizzano i servizi sanitari territoriali della provincia di Gorizia: a lanciare l’allarme sono i sindacati dei pensionati Cgil Cisl Uil, che richiamano con forza l’attenzione dei cittadini su una serie di gravi carenze. Innanzitutto, quando non c’è il proprio medico il cittadino continua ad avere il Pronto soccorso come unico punto di riferimento, e questo porta ad attese e code spesso interminabili, con punte fino a 10 ore. Il problema è che l’80% degli accessi al Pronto soccorso sono codici bianchi, che dovrebbero essere risolti a livello territoriale. Ma il punto di riferimento territoriale c’è solo sulla carta, per cui l’ospedale è l’unica alternativa. Inoltre le lunghe liste di attesa costringono spesso il cittadino a rivolgersi alle strutture private, con i relativi costi.
Cattive notizie anche sulle assunzioni di personale, rimaste sempre sulla carta, con conseguente depotenziamento dei servizi sia dal punto di vista della cura che della riabilitazione.
Da segnalare inoltre che le dimissioni dall’ospedale dei non autosufficienti vengono fatte più in funzione di liberare posti letto che di un piano personalizzato studiato assieme ai servizi sociali. E questo nonostante esista un accordo sottoscritto tra sindacati dei pensionati, Azienda sanitaria e medici di famiglia per le “dimissioni protette”, accordo che però non viene rispettato. Tirando le somme, l’offerta sanitaria nella provincia di Gorizia è ancora concentrata sugli ospedali, aggravando la carenza di risorse e di personale sul territorio.
Per risolvere tutte queste problematiche, servono risposte concrete dalle istituzioni. I sindacati dei pensionati Cgil Cisl Uil sono pronti a dare il loro contributo, frutto dell’esperienza acquisita attraverso i numerosi punti di ascolto delle loro sedi territoriali, ma in mancanza di risposte positive alle richieste, sono pronti anche a nuove iniziative di mobilitazione.