Fondo non autosufficienti, luci e ombre nelle nuove regole
Sì alle modifiche sul fondo per i non autosufficienti, ma a condizione che l’assessore alla Salute apra immediatamente il tavolo di confronto sulle risorse da stanziare per il 2010. Risorse che dovranno essere sufficienti a garantire il sostegno a tutte le persone non autosufficienti già prese in carico e a quelle che ne faranno richiesta in futuro, per evitare la creazione di liste di attesa. Questo il parere espresso dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil sulle ipotesi di modifica al regolamento del Fondo per l’autonomia possibile (Fap), definite con l’assessore Kosic e ora in attesa di essere deliberate dalla Giunta e quindi sottoposte alla valutazione della III Commissione consiliare e del Consiglio delle autonomie.
Le principali modifiche riguardano le persone non autosufficienti che si avvalgono di una badante con l’unificazione del contributo per l’assistenza familiare e dell’assegno per l’autonomia, con importo complessivo un po’ più alto, la riduzione da
Favorevoli a molte di queste modifiche, i sindacati dei pensionati hanno invece espresso parere negativo sulla decurtazione dell’assegno per l’autonomia destinato alle famiglie che provvedono direttamente all’assistenza, in presenza di Isee superiori al nuovo scaglione di 7.500 euro, con tagli che andranno dai 150 ai 500 euro all’anno, e sull’esclusione da ogni beneficio dei soggetti con gli indici più bassi di non autosufficienza. «Per favorire la loro permanenza a domicilio e la regolarizzazione dei rapporti di lavoro domestico – spiegano in una nota le segreterie regionali – avevamo richiesto di mantenere l’erogazione di importi mensili corrispondenti almeno ai contributi sociali da versare all’Inps, pari attualmente a 120 euro per i contratti da
Nonostante i punti di dissenso, i sindacati si sono resi disponibili a «soprassedere temporaneamente», ma soltanto a fronte dell’impegno espresso dall’Assessorato a calendarizzare in tempi brevi tutti i tavoli di confronto richiesti da tempo: non solo sul fondo per l’autonomia, ma anche sul nuovo piano sociosanitario e sulla riqualificazione delle case di riposo. «Fermo restando – precisa la nota – che siamo pronti a intraprendere ogni iniziativa utile a rimuovere i punti critici e a ottenere le risorse necessarie per il buon funzionamento del Fap in tutto il territorio regionale».