Federalismo e Finanziaria del Governo: due atti che confliggono
Lo Spi Cgil si è interrogato sugli ultimi atti del Governo, in particolare su quella manovra finanziaria che ha tagliato 15 miliardi di euro a Comuni, Provincie e Regioni. La domanda che è emersa spontanea è semplice: se ogni giorno il Governo parla di Federalismo e di decentramento e poi i primi ad essere colpiti sono gli Enti locali, ai quali erano appena stati tolti i soldi dell’Ici, come faranno gli stessi a mantenere i servizi ai cittadini? Dovranno aumentare loro le tasse? Questo non è decentramento e nemmeno federalismo.
Lo Spi di Pordenone ha promosso un’iniziativa, con un convegno dal titolo “Federalismo e Manovra finanziaria del Governo”, anche per tentare di fare una operazione “verità” nei comportamenti e nelle azioni di questa compagine governativa. In poche parole, con questa iniziativa e le altre che seguiranno, lo Spi e la Cgil intendono far emergere le evidenti contraddizioni. “Di federalismo solidale e di riforma della pubblica Amministrazione ne abbiamo bisogno”, ha affermato Vendruscolo aprendo i lavori del convegno. Il relatore ha teso a ribadire che il Federalismo dei fatti lo ha fatto il Governo di centrosinistra con la modifica dell’articolo quinto della Costituzione e con la legge Bassanini, e qui in Friuli con Illy che ha recuperato 400 milioni di euro da Roma. E oggi Tondo con la Lega al Governo, li ha restituiti, grazie a questa manovra, grazie a Tremonti. Vendruscolo ha sostenuto che i risparmi veri si dovevano fare tagliando i costi della politica, eliminando le Provincie, facendo pagare le tasse a chi non le paga, investendo nel sociale, non propagandando il Federalismo e promulgando leggi contro.
Di tutto questo si è discusso assieme a Riccardo Terzi, segretario nazionale del Sindacato dei pensionati, il quale ci ha detto che anche per lui uomo del nord sente da anni il bisogno di un Federalismo, ma di quello che valorizza gli Enti Locali, che incoraggia i comuni virtuosi, di un federalismo che esalta le pluralità e dove lo Stato centrale esercita il potere di regolatore e garante dei diritti fondamentali. Terzi si è detto stanco di sentire le favole che i Bossi di turno ci propinano, solo allo scopo di illudere la gente, sul modello di Federalismo e su uno stato del Nord che i primi a non volere saranno gli stessi, quelli che oggi parlano di secessione, perche si troverebbero con un paesello che non conterebbe nulla sul piano internazionale. Terzi ha sostenuto anche che devono smetterla di propagandare un Federalismo solidale a costi zero. E’ un imbroglio.
E’ intervenuto poi il Sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello, il quale ha affermato con molta determinazione che “purtroppo – siamo diretti da un Governo “romano centrico” che oltretutto non sa governare e deprime il Paese prendendo di mira in modo inspiegabile gli Enti Locali, quelli che ogni giorno sono in frontiera per risolvere i gravi problemi delle persone. La Regione Fvg – continua Bolzanello – governa in solitudine, senza coinvolgere i Comuni”. Il Sindaco di Pordenone lancia un patto a tutte le forze che vogliono starci e che vogliono debellare la “burocrazia dello stato che paralizza qualsiasi azione”.
Ha parlato poi il giornalista del Gazzettino Loris Del Frate, molto attento ai richiami della gente il quale ci ha esposto il disagio che la popolazione vive, disillusa delle promesse elettorali, rimarcando anche che il successo della Lega è stato tale perché ha ricoperto un vuoto lasciato dalle forze di centrosinistra che presidiavano il territorio. La Lega lo ha fatto parlando più alla pancia che alla testa della gente.
Le conclusioni di Emanuele Iodice hanno riaffermato con decisione le preoccupazioni di una parte del Paese che purtroppo non vuole vedere la realtà nuda e cruda che c’è e ancora una volta invece di lottare per cambiare le cose che non vanno preferisce ascoltare un altro tipo di favola. Ma la Cgil contrasterà con tutte le sue forze questo tipo di apatia. Iodice ha riaffermato con forza che le manovre del Governo di centrodestra e di Bossi hanno colpito in modo pesante i giovani e le donne, i precari, i redditi da lavoro e da pensione, hanno premiato i ricchi e gli evasori, la cricca, le rendite finanziarie. Per questo la Cgil e lo Spi saranno nelle piazze nei prossimi mesi a partire dal 16 ottobre con i metalmeccanici e a fine di novembre con una grande manifestazione a Roma.