Elezioni, l’offensiva dei sindacati pensionati

Rimettere al centro della campagna elettorale le
condizioni e le esigenze delle persone anziane e dei pensionati, duramente
colpiti dalla crisi e dalle politiche che sono state adottate per contrastarla:
l’aumento delle tasse, delle imposte e dei prezzi di beni, servizi e tariffe, i
tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni e Comuni il blocco della
rivalutazione delle pensioni al di sopra dei 1.500 euro lordi.
L’APPELLO. A chiederlo sono le segreterie regionali
dei sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, che denunciano il
disinteresse delle forze politiche e dei candidati nei confronti delle
condizioni reali di anziani e pensionati, sia per quanto riguarda la
progressiva perdita di potere d’acquisto, sia per quanto riguarda la pressione
fiscale, sia per quanto riguarda il livello dei servizi sanitari e sociali.
«Temi, questi, che dovrebbero invece essere al centro del dibattito,
soprattutto in una regione come il Fvg, dove gli over 65 rappresentano il 23%
della popolazione ““ sostengono i segretari regionale Ezio Medeot (Spi),
Gianfranco Valenta (Fnp) E Magda Gruarin (Uilp) ““, dove 143 mila pensionati, il
38% del totale, vive con un reddito mensile inferiore ai 1.000 euro lordi e
dove il 6,9% della popolazione è in condizioni di povertà ».
I NUMERI. La specificità  della situazione
demografica del Fvg, secondo i pensionati di Cgil-Cisl-Uil, dovrebbe portare la
questione anziani al centro del dibattito. Il numero di over 65, infatti, è
cresciuto in meno di dieci anni, dal 2002 al 2011, del 22,7%, passando da
236mila a 289mila persone, quasi un quarto della popolazione complessiva. Nella
stessa fascia della popolazione, a livello nazionale, l’incremento percentuale
registrato dal 2002 è del 15,5%: un valore comunque elevato, ma sensibilmente
inferiore rispetto a quello del Fvg, dove l’invecchiamento demografico procede
quindi a ritmi molto più sostenuti.
UN NUOVO WELFARE. Parallelamente al numero degli
anziani e dei non autosufficienti, ovviamente, crescono e cambiano anche i
bisogni socio-sanitari, «che dovrebbero imporre ““ dichiarano ancora Medeot,
Valenta e Gruarin ““ l’evoluzione da un sistema basato sulla centralità  degli
ospedali a un altro modello organizzativo, che faccia invece delle strutture
territoriali, della prevenzione e dell’assistenza domiciliare i suoi assi
portanti. La crisi, attraverso i tagli agli enti locali e ai fondi nazionali
per le politiche sociali e per i non autosufficienti, rischia invece di
indebolire proprio quel welfare territoriale che andrebbe invece rafforzato.
LE RICHIESTE. «Come sindacati dei pensionati di
Cgil, Cisl e Uil, che insieme associano circa 6 milioni di pensionati a livello
nazionale e circa 140mila in regione, ci rivolgiamo ai leader delle principali
forze politiche e ai candidati in corsa in Fvg ““ questo l’appello finale dei
segretari ““ per chiedere al futuro Governo e al futuro Parlamento interventi
concreti a sostegno dei pensionati e degli anziani: una nuova politica fiscale
a misure per tutelare il potere d’acquisto delle pensioni, il rilancio del
welfare pubblico, un piano articolato a favore delle persone non
autosufficienti e delle loro famiglie, con l’aumento dei fondi e l’approvazione
di una legge nazionale ad hoc, lo sblocco della rivalutazione delle pensioni,
un’azione vera di contrasto a sprechi, privilegi e inefficienze, per garantire
più risorse al welfare, al rilancio dei consumi e dell’occupazione, emergenze e
priorità  clamorosamente trascurate dalla campagna elettorale».