Crisi: crescono le disuguaglianze economiche tra le famiglie italiane

Con la crisi economica crescono le disuguaglianze economiche tra le famiglie italiane più ricche e quelle più povere. L’ISTAT, con l’indagine sulle “Condizioni di vita e distribuzione del reddito in Italia” nell’anno 2008 pubblicata il 29 dicembre 2009, anticipa i dati del Rapporto sui salari, fisco e produttività 2009 dell’IRES CGIL che verrà presentato a gennaio 2010.
Secondo l’ISTAT, nel 2008, il 17% delle famiglie ha avuto problemi ad arrivare alla fine del mese ed è peggiore la situazione al Sud. E’ questa la fotografia sulle condizioni di vita e sul reddito degli italiani nel 2008 che conferma che è aumentato il numero delle famiglie in affanno e così si risparmia a tavola, sugli abiti e sul riscaldamento e perfino sulla salute. Per l’IRES CGIL, nel 2009, la stima delle famiglie in difficoltà è aumentata ed ha raggiunto il 25%.
Secondo l’ISTAT più di una famiglia su 10 lo scorso inverno è rimasta al freddo, non potendosi permettere di riscaldare sufficientemente la propria abitazione. Le difficoltà economiche, che rispetto all’anno precedente hanno colpito più persone (l’1,6 % in più), hanno anche impedito al 18,2% di acquistare i vestiti necessari (l’1,3% in più). Ed è cresciuta la percentuale di chi non è riuscito a pagare regolarmente le bollette, arrivata all’11,9% (il 3,1% in più). I soldi nel portafoglio per l’8,3% delle famiglie italiane: (l’1% in più) non sono neanche bastati per fare fronte alle spese di trasporto e perfino gli acquisti più basilari, come quelli per mangiare e bere, hanno messo in difficoltà il 5,7% delle famiglie che non hanno potuto contare su un reddito sufficiente per muoversi senza problemi tra gli scaffali dei supermercati. Anche gli esborsi per la salute non sono compatibili con tutti i portafogli: le spese mediche hanno costituito un lusso per l’11,2%.
Il disagio non colpisce allo stesso modo tutto il Paese: più si scende lungo lo stivale e più figli si hanno a carico, maggiore è l’affanno. Infatti, rispetto alla media nazionale che vede in difficoltà meno di un quinto delle famiglie (17%), il livello si alza e arriva a toccare il 25,6% nel Mezzogiorno e il 30,7% dei nuclei con più di tre figli. La Regione che ha sofferto di più nel 2008 è stata la Sicilia, dove oltre il 30% delle persone arriva con molta difficoltà a fine mese e una famiglia su 10 non ha avuto abbastanza soldi per comprare da mangiare e da bere e più di una su quattro, per risparmiare, ha evitato di accendere il riscaldamento.
A fronte di un generale abbattimento del reddito, la vera ricchezza rimane nella mani di pochi: il 10% dei più ricchi dispone del 44,5% della ricchezza netta complessiva (redditi e patrimonio) mentre, il 50% delle famiglie ne dispone solo per il 9,8%. Per la CGIL è quindi necessaria ed urgente una terapia d’urto e di sostegno all’occupazione ed ai redditi, rimasta assente nelle leggi finanziarie per il 2009 e per il 2010, con una profonda riforma fiscale che sposti il carico fiscale sulle famiglie più benestanti per alleggerirlo, invece, sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, avviando una vera lotta all’evasione ed introducendo la tassazione delle transazioni finanziarie internazionali, l’armonizzazione del prelievo sulle rendite finanziarie ed una tassa sulle grandi ricchezze, come già avviene in altri Paesi.