Ci ha lasciato Liliana Rossetti

Ci ha lasciato Liliana Rossetti, dirigente sindacale appassionata, compagna di rara sensibilità  e disponibilità .
Liliana ha iniziato la sua attività  poco dopo l’assunzione alla Stock nel ’63, dove in momenti difficili fondò la Cgil in fabbrica, diventando poi componente del Consiglio di fabbrica. Stimata e apprezzata dalle lavoratrici e dai lavoratori, nonché dalle altre organizzazioni sindacali. Negli anni ’70 si è impegnata su molti temi che hanno riguardato i diritti dei lavoratori. Tra l’altro promosse la prima causa in Italia per il riconoscimento dell’ipoacusia cronica (sordità ), patita dagli addetti alla produzione a causa dello sbattimento delle bottiglie; riuscì, inoltre, ad ottenere il diritto per le donne di poter accedere a lavori più qualificati, come la guida dei carrelli elevatori, che fino ad allora erano stati  riservati agli uomini.  Un impegno a favore dei diritti delle lavoratrici e delle donne concreto, fatto di risultati quotidiani e tangibili.
Per la serietà  e la coerenza delle sue posizioni, è sempre stata riconosciuta e stimata per il suo ruolo anche da parte delle controparti aziendali.
Nel ’79 viene eletta segretaria provinciale e regionale della FILZIAT (sindacato degli alimentaristi). In questo periodo è stata attiva anche nel post-terremoto del Friuli e nella realizzazione di una nuova dimensione regionale del sindacato confederale. Quindi viene chiamata a Roma nella segreteria nazionale della Cgil di categoria, con responsabilità  in importanti settori: zuccherifici, pastai, monopoli, settori nei quali ha gestito con grande consenso difficili operazioni di ristrutturazione e riorganizzazione.  Venne riconfermata anche nella nuova segreteria nazionale frutto della costituzione della FLAI, che univa alimentaristi e agricoli. 
A fine mandato, negli anni ’90, diviene responsabile dell’ufficio legale della confederazione e fa parte delle  commissioni  dell’ENASARCO e dell’INAIL,  fino al suo pensionamento.
Nel 2015 il ritorno a Trieste, dove le viene chiesto di assumere la responsabilità  della sede di Roiano dello Spi: qui si caratterizza subito per innumerevoli iniziative sia a favore della soluzione dei problemi del territorio, sia di rilancio a favore dell’assistenza ai pensionati e non solo.
Una figura splendida, coraggiosa, curiosa, sempre discreta e aperta, determinata nel perseguire la tutela del singolo, al pari della tutela collettiva. Abile nella contrattazione, convinta della centralità  del rapporto con i lavoratori e della democrazia partecipata.
Persona gentile e generosa: un esempio per tutti di impegno sindacale coerente con i valori fondamentali di un sindacato, impegnata fino alla fine a costruire una società  più equa e solidale.
La piange la CGIL, ma anche tutte e tutti coloro che la hanno conosciuta.