Case di riposo, lanciata da Trieste la campagna “Aprite quelle porte”
Parte proprio da Trieste, città di anziani con il più alto tasso di posti in strutture residenziali in Italia (nel 2010 sui 10.803 posti in regione in 193 strutture, ben 3084 in 90 strutture sono stati autorizzati a Trieste), è partita la campagna nazionale dello Spi Cgil denominata “Aprite quelle porte – No alle case prigione per gli anziani”. L’iniziativa è stata presentata da Celina Cesari, segretaria nazionale e responsabile delle politiche socio-sanitarie dello Spi Cgil, e da Giovanna Del Giudice, segretaria generale dello Spi di Trieste.
Nata come reazione indignata agli scandali emersi il gennaio scorso in una casa di cura di Sanremo, dove gli anziani venivano sottoposti ad abusi, violenze e maltrattamenti (ma purtroppo non è un caso isolato), la campagna verte su due fronti: la questione della violazione dei diritti delle persone residenti nelle case di riposo, ma anche una corretta informazione sui percorsi da attivare per far restare l’anziano a casa.
Per quanto riguarda le violazioni dei diritti, a parte gli orrori emersi di recente, Celina Cesari ha parlato comunque di generalizzate “privazioni di libertà, norme rigidissime sulle abitudini e forme costrittive della socialità, che negano qualsiasi speranza di ritorno a casa”.
Lo Spi vuole pertanto sensibilizzare l’opinione pubblica, gli anziani, i loro familiari, ma anche i lavoratori delle strutture residenziali, in modo da raccogliere informazioni e denunce anche attraverso la mail apritequelleporte@spi.cgil.it. Inoltre lo Spi si impegna a verificare le condizioni in cui vengono assistiti gli ospiti per smascherare eventuali abusi, nonché verificare le condizioni di lavoro degli operatori, spesso costretti a poter dedicare solamente pochi minuti a ogni singolo assistito.
Per quanto riguarda in particolare le iniziative di Trieste, come spiegato da Giovanna Del Giudice e illustrato da Lidia Mendola dello Spi provinciale, dal 17 aprile ogni martedì dalle 10 alle 12 verrà aperto lo “Sportello dei diritti e percorsi per rimanere a casa” nelle leghe Spi di Aurisina, Roiano, San Giacomo, Barriera, San Giovanni, Muggia, Sant’Anna: verranno fornite informazioni sugli strumenti e i percorsi da attivare per un sostegno domiciliare attivo e solidale, in alternativa al ricovero nelle strutture ospedialere.
Inoltre verranno avviati visite e incontri con i residenti nelle strutture residenziali della provincia, per incontrare i residenti, i loro familiari (favorendo anche la nascita di comitati di familiari) e gli stessi lavoratori delle strutture.
Nel pomeriggio sull’argomento si è svolta anche una tavola rotonda al Circolo della stampa con i tre assessori di ambito.