Case di riposo, allarme a Trieste sui livelli di assistenza
C’è grande preoccupazione, nei sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil della provincia di Trieste, per i dati forniti dall’Azienda sanitaria relativamente ai controlli realizzati su 33 delle 76 case di riposo esistenti in provincia. Dalla relazione ispettiva emerge infatti che buona parte degli anziani residenti nelle strutture controllate soffre una condizione sotto gli standard previsti dalle norme vigenti.
Tutto questo conferma una volta di più quanto sia sbagliata e ingiustificata il rinvio di sei mesi, deciso quest’anno dal Consiglio regionale, dell’applicazione della norma (articolo 57 comma 9 del regolamento sulla riclassificazione delle case di riposo) che impone l’innalzamento degli standard di assistenza e logistici. Questo rinvio, senza una programmazione da parte della Regione e degli enti locali sul fabbisogno di personale e sulla riqualificazione delle strutture, è una logica non condivisibile e che va contrastata in tutte le maniere. Il regolamento sulla riclassificazione delle case di riposo, infatti, è stata voluta fortemente dalle rappresentanze sindacali degli , perché è fondamentale per garantire standard di assistenza migliori. Tanto più in un territorio come quello di Trieste, dove il fenomeno dell’invecchiamento è da primato nazionale e i processi connessi abbisognano di una risposta organica e complessiva che tenga invece insieme l’offerta di servizi domiciliari e residenziali.
I sindacati dei pensionati si attiveranno per un confronto con l’assessorato regionale competente e chiederanno anche agli enti locali della provincia di verificare quanto sta avvenendo all’interno delle case di riposo.