Case di riposo, a Trieste rette più care del 5%
(da Il Piccolo) Le maglie stringenti di un bilancio mai
così asciutto. E la qualità di servizi essenziali da mantenere. Su queste due
linee si trova a dover giostrare anche l’Area Promozione e protezione sociale
del Comune di Trieste. E dalla spinta della duplice pressione, è dovuta scaturire una
scelta dolorosa quanto – spiega l’assessore Laura Famulari – obbligata:
l’aumento delle rette per l’accesso alle strutture residenziali comunali per
anziani e per diversamente abili. Incremento che entrerà in vigore dal prossimo
1.o luglio. Non si tratta del solo balzello collegato all’adeguamento annuale
all’indice Istat, ma di un ulteriore salto del 5% in più. Il che, traducendo
dalle percentuali alle cifre assolute, determinerà un maggiore costo mensile per
l’utenza da un minimo di 78,31 euro in più per la residenza protetta Campanelle
per disabili gravi, sino a un massimo di +183,30 euro nel caso del Gregoretti
per le situazioni ad alta intensità di assistenza socio-sanitaria, che vanno a
riguardare cioè le persone anziane meno autosufficienti ospitate dalla
struttura. Gli aumenti Nella tabella qui a fianco sono riepilogati i vari
incrementi tariffari, che per il Gregoretti e per Casa Bartoli, cioè le due
residenze che accolgono anziani non autosufficienti, sono già calcolati al netto
del contributo regionale che abbatte la retta di 16,60 euro al giorno. Supporto
della Regione non previsto invece per gli ospiti di Casa Serena, Casa Capon (che
accolgono entrambe anziani) e della residenza Campanelle. Nel 2013, quindi, una
famiglia che abbia un parente al Gregoretti pagherà rispetto all’anno scorso
1099,80 euro in più nella situazione di alta intensità assistenziale, 1.065,06
se media intensità e 988,20 se bassa. Quest’ultima cifra combacia con
l’incremento 2013 per Casa Bartoli, mentre per quanto riguarda Casa Serena gli
euro in più a fine anno saranno 566,34 per la sistemazione in camera doppia e
619,26 per quella nella singola. Di 619,26 anche il superiore esborso che si
determinerà per Casa Capon. Infine, per la residenza Campanelle, di 469,86 euro
in più il dato totale a fine 2013. Il conteggio complessivo deriva dalla
moltiplicazione dell’aumento mensile per i sei mesi da luglio a dicembre,
considerato che le nuove tariffe, come accennato, diverranno vigenti dal 1.o
luglio. C’è da sottolineare, a completamento di questa panoramica, che il Comune
interviene con propri contributi per il pagamento delle rette nei casi di
situazioni economiche che non consentono di riuscire a coprire completamente la
spesa mensile. Il Municipio assegna questi aiuti sulla base dell’indicatore
Isee. E l’aumento delle tariffe determinerà anche un maggiore impegno di spesa
da parte dell’amministrazione comunale nell’erogazione stessa. «Le nostre rette
restano comunque al di sotto della media di quelle ad esempio dell’Itis, azienda
pubblica di servizi alla persona», sottolinea l’assessore Famulari. Il bilancio
d’Area Nel 2012 per le strutture residenziali il Comune ha speso oltre 13
milioni di euro (precisamente 13.373.040). A fronte di entrate pari a
10.634.200, con una differenza di due milioni e 738.840 euro andata
evidentemente a ricadere sul bilancio comunale. Dalle rette, nel dettaglio, il
Municipio ha ricavato lo scorso anno 7.054.200 euro, mentre di 2.499.000 euro è
stato il totale derivante dai contributi regionali per l’abbattimento delle
stesse, e di 1.081.000 la contribuzione collegata a spese farmaceutiche a carico
dell’Azienda sanitaria. L’aumento delle rette andrà a limare solo parzialmente,
riducendolo di alcune centinaia di migliaia di euro, il delta uscite-entrate.
Tanto che il Comune aveva addirittura pensato in un primo momento a un salto del
10%, ma il +5% (ufficializzato con apposita delibera) è stato ritenuto alla fine
più equo e commisurato alla situazione complessiva.
così asciutto. E la qualità di servizi essenziali da mantenere. Su queste due
linee si trova a dover giostrare anche l’Area Promozione e protezione sociale
del Comune di Trieste. E dalla spinta della duplice pressione, è dovuta scaturire una
scelta dolorosa quanto – spiega l’assessore Laura Famulari – obbligata:
l’aumento delle rette per l’accesso alle strutture residenziali comunali per
anziani e per diversamente abili. Incremento che entrerà in vigore dal prossimo
1.o luglio. Non si tratta del solo balzello collegato all’adeguamento annuale
all’indice Istat, ma di un ulteriore salto del 5% in più. Il che, traducendo
dalle percentuali alle cifre assolute, determinerà un maggiore costo mensile per
l’utenza da un minimo di 78,31 euro in più per la residenza protetta Campanelle
per disabili gravi, sino a un massimo di +183,30 euro nel caso del Gregoretti
per le situazioni ad alta intensità di assistenza socio-sanitaria, che vanno a
riguardare cioè le persone anziane meno autosufficienti ospitate dalla
struttura. Gli aumenti Nella tabella qui a fianco sono riepilogati i vari
incrementi tariffari, che per il Gregoretti e per Casa Bartoli, cioè le due
residenze che accolgono anziani non autosufficienti, sono già calcolati al netto
del contributo regionale che abbatte la retta di 16,60 euro al giorno. Supporto
della Regione non previsto invece per gli ospiti di Casa Serena, Casa Capon (che
accolgono entrambe anziani) e della residenza Campanelle. Nel 2013, quindi, una
famiglia che abbia un parente al Gregoretti pagherà rispetto all’anno scorso
1099,80 euro in più nella situazione di alta intensità assistenziale, 1.065,06
se media intensità e 988,20 se bassa. Quest’ultima cifra combacia con
l’incremento 2013 per Casa Bartoli, mentre per quanto riguarda Casa Serena gli
euro in più a fine anno saranno 566,34 per la sistemazione in camera doppia e
619,26 per quella nella singola. Di 619,26 anche il superiore esborso che si
determinerà per Casa Capon. Infine, per la residenza Campanelle, di 469,86 euro
in più il dato totale a fine 2013. Il conteggio complessivo deriva dalla
moltiplicazione dell’aumento mensile per i sei mesi da luglio a dicembre,
considerato che le nuove tariffe, come accennato, diverranno vigenti dal 1.o
luglio. C’è da sottolineare, a completamento di questa panoramica, che il Comune
interviene con propri contributi per il pagamento delle rette nei casi di
situazioni economiche che non consentono di riuscire a coprire completamente la
spesa mensile. Il Municipio assegna questi aiuti sulla base dell’indicatore
Isee. E l’aumento delle tariffe determinerà anche un maggiore impegno di spesa
da parte dell’amministrazione comunale nell’erogazione stessa. «Le nostre rette
restano comunque al di sotto della media di quelle ad esempio dell’Itis, azienda
pubblica di servizi alla persona», sottolinea l’assessore Famulari. Il bilancio
d’Area Nel 2012 per le strutture residenziali il Comune ha speso oltre 13
milioni di euro (precisamente 13.373.040). A fronte di entrate pari a
10.634.200, con una differenza di due milioni e 738.840 euro andata
evidentemente a ricadere sul bilancio comunale. Dalle rette, nel dettaglio, il
Municipio ha ricavato lo scorso anno 7.054.200 euro, mentre di 2.499.000 euro è
stato il totale derivante dai contributi regionali per l’abbattimento delle
stesse, e di 1.081.000 la contribuzione collegata a spese farmaceutiche a carico
dell’Azienda sanitaria. L’aumento delle rette andrà a limare solo parzialmente,
riducendolo di alcune centinaia di migliaia di euro, il delta uscite-entrate.
Tanto che il Comune aveva addirittura pensato in un primo momento a un salto del
10%, ma il +5% (ufficializzato con apposita delibera) è stato ritenuto alla fine
più equo e commisurato alla situazione complessiva.