Camusso: «Riforma del fisco, una priorità  del paese»

«Quella del fisco è la prima riforma da fare, sia per una questione di equità sociale, sia per dare una risposta ai lavoratori, ai pensionati, alle imprese». È quanto ha dichiarato il segretario generale Cgil Susanna Camusso a Trieste, dove partecipa a un’assemblea dei delegati del Friuli Venezia Giulia in preparazione allo sciopero generale del 6 maggio. Uno sciopero, ha detto Camusso rispondendo ai giornalisti, proclamato non per una prova di forza nei confronti di Cisl e Uil, «ma in base a una valutazione sulla situazione economica e sulle politiche industriali e finanziarie del governo, che non fa ciò che serve al paese». A Cisl e Uil, in ogni caso, Camusso chiede di valutare se non sia stata la conduzione del Governo a far crescere il Paese così lentamente. 
Pienamente condiviso quindi l’allarme del governatore di Bankitalia Mario Draghi sulla ripresa economica italiana, più lenta rispetto a quella degli altri paesi europei. «Draghi – ha dichiarato Camusso – constata l’evidenza». La Cgil non entra invece nel merito degli attacchi del ministro della Cultura Giancarlo Galan a Tremonti: «Sono questioni interne del Governo che non intendo commentare». Sul capitolo Fiat, il segretario generale ha confermato le perplessità della Cgil sulla strategia dell’amministratore delegato Sergio Marchionne. «Strategia – ha detto – che continuiamo a non conoscere. C’è però il timore, da parte nostra, che possa portare a ridurre la presenza dell’auto in italia». Quanto alla vicenda Bertone, Camusso ha chiesto che la «Fiat mantenga gli impegni che ha assunto rilevando l’azienda dall’amministrazione controllata».
Altro tema toccato quello relativo a Fincantieri, nella città dove il gruppo navale ha la sua sede centrale, «Il Governo – ha dichiarato Camusso – deve riprendere quel tavolo sulla cantieristica che era stato avviato, ma che non ha più avuto seguito. Serve una strategia chiara, perché la cantieristica in questo Paese non può diventare un fantasma».