Bollette e certificati catastali: istruzioni per l’uso

La legge finanziaria per il 2005 ha introdotto l’obbligo per tutte le società distributrici di energia elettrica, gas e acqua (Enel, Italgas, Acegas-Aps, Amga, Iris, Gea, ecc.) di richiedere ai propri clienti i dati catastali dell’immobile presso il quale è attivata la fornitura, per inviarli poi all’anagrafe tributaria. Può pertanto accadere che una persona titolare di tre contratti di fornitura (luce, gas e acqua) sul medesimo alloggio, riceva la richiesta di fornire i medesimi dati da tre società distinte.
Sono norme di legge introdotte con il lodevole l’intento di far emergere l’abisivismo edilizio e l’evasione fiscale. Ci chiediamo tuttavia se fosse questa l’unica via o se fosse possibile individuarne altre senza importunare i cittadini.
La campagna di raccolta dei dati catastali era già stata avviata nel 2006 ed è ripresa in questi giorni. Infatti, assieme alle bollette elettriche, sta pervenendo al domicilio dei clienti, il modello da compilare accuratamente in ogni sua parte, da sottoscrivere e da inviare, entro 30 giorni dalla ricezione, all’indirizzo indicato. Per le richieste pervenute dall’Enel, tale modello va inviato a: Enel Servizio Elettrico Spa, casella postale 1100 – 85100 Potenza.

Cosa comporta la mancata comunicazione dei dati catastali?
La comunicazione dei dati catastali è obbligatoria per tutti i titolari di un contratto di fornitura di energia elettrica, gas o acqua che ricevono la richiesta di fornirli, indipendentemente dal titolo per cui utilizzano l’immobile (proprietà, affitto, uso gratuito, ecc.) dove è attiva la fornitura. La mancata dichiarazione dei dati catastali, ovvero l’indicazione di dati inesatti o incompleti, innesca l’obbligo per la società fornitrice di segnalare il caso all’Agenzia delle entrate, con il conseguente rischio di incorrere in una sanzione amministrativa variabile dal minimo di 103 al massimo di 2.065 € (art. 13 del D.P.R. 29/9/1973 n. 605) e nei conseguenti controlli fiscali. Di ciò vanno naturalmente informate le persone che richiedano chiarimenti.

Dove possono essere trovati i dati catastali richiesti?
Si possono ricavare: dal certificato catastale dell’immobile, dall’atto di acquisto o dalla denuncia di successione, dalla denuncia ICI presentata nel 1993 o negli anni seguenti di cui tutti i proprietari di immobili dovrebbero essere in possesso. Qualora non si sia in possesso di nessuno di tali documenti, è possibile reperire i dati catastali presso il Catasto edilizio urbano (per i fabbricati urbani), presso il Catasto terreni (per tutti gli immobili diversi dai fabbricati urbani, compresi i fabbricati rurali), presso il proprietario dell’immobile o presso il Comune nel quale è ubicato l’immobile.

L’assistenza del Caaf e dello Spi
Le persone realmente impossibilitate a procurarsi i dati richiesti possono rivolgersi al Caaf-Cgil del Friuli Venezia Giulia che, su richiesta dello Spi e previa fornitura dei dati essenziali (nominativo, data e luogo di nascita, codice fiscale, ubicazione dell’immobile, ecc.), provvederà all’estrazione del certificato catastale. Tutte le sedi e gli sportelli dello Spi, inoltre, si stanno attrezzando per dare informazione e assistenza ai pensionati che lo richiederanno.