Allarme dei sindacati pensionati: in vista tagli al fondo per i non autosufficienti
Allarme risorse sull’assistenza domiciliare ad anziani ed autosufficienti. A lanciarlo le segreterie regionali dei sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil, nel corso di una riunione unitaria tenutasi a Pasian di Prato (Udine) alla presenza di Vittorino Boem, presidente della conferenza regionale permanente per la programmazione sociosanitaria, e di Lucio Saltini, della segreteria nazionale Spi-Cgil.
La dotazione complessiva del fondo, che nel 2010 è cresciuta del 20% arrivando a quota 27 milioni di euro, rischia un pesante ridimensionamento nel 2011. Nella finanziaria nazionale, infatti, sono stati cancellati i 400 milioni di dotazione del fondo per la non autosufficienza, il cui riparto regionale, nel 2010, aveva garantito al Fvg quasi 9,3 milioni di euro. «Regione ed enti locali – questo l’appello delle segreterie regionali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil – dovranno quindi trovare nuove risorse, anche attraverso la lotta all’evasione, per garantire l’accesso a tutti gli aventi diritto e per evitare di creare liste d’attesa che sarebbero inaccettabili».
Oltre 4.400, secondo i dati riportati dai sindacati pensionati, i contributi garantiti dal fondo nei primi 7 mesi dell’anno, tra i quali la voce più corposa è costituita dagli assegni per l’autonomia (duemila) e dai contributi per le badanti (1.400). leggermente più basso invece il numero dei beneficiari, perché un singolo utente può anche avere accesso a più tipi di contributi. Pur a fronte di questi dati e di una dotazione complessiva che nel quadriennio è cresciuta di 10 milioni, grazie soprattutto al fondo nazionale ora cancellato, i sindacati denunciano alcuni limiti: in particolare la mancata possibilità di attualizzare l’Isee per gli utenti colpiti dalla crisi e la totale cancellazione dell’obbligo di rendicontazione degli interventi, che rischia di determinare un crescente disimpegno dei servizi sociali.
Da qui l’appello che i segretari regionali Gianfranco Valenta (Fnp-Cisl), Ezio Medeot (Spi-Cgil) e Caterina Martina (Uilp-Uil) lanciano alla Giunta e all’assessore regionale alla Salute Vladimir Kosic, al quale chiedono l’apertura immediata di un tavolo di confronto. «Tra i puntio da discutere con urgenza – sottolineano Valenta, Medeot e Martina – anche la riqualificazione delle case di riposo, rinviata da dieci anni, e i criteri di assegnazione del contributo regionale per la riduzione delle rette, che deve essere legato all’Isee e al livello di non autosufficienza degli utenti».