«Diritti inespressi, l’Inps torni a investire sul personale»
Quattordicesime non pagate, ritardi nelle erogazioni delle pensioni, assegni familiari non riconosciuti, maggiorazioni sociali o prestazioni di invalidità negate. Questi i casi più comuni di “diritti inespressi” con cui devono fare i conti i pensionati, un fenomeno in aumento anche in Friuli Venezia Giulia, come confermato purtroppo dalle numerose segnalazioni pervenute nelle sedi sindacali.
«Questi disguidi ““ dichiara il segretario regionale del Sindacato pensionati Cgil Ezio Medeot ““ sono dovuti soprattutto ai tagli che si sono abbattuti sull’Inps a partire dal 2009. Limitandosi alla situazione del Friuli Venezia Giulia, il mancato o ridotto turnover del personale andato in quiescenza ha prodotto una perdita di ben 210 addetti tra Inps ed ex Inpdap, che sono passati da un organico complessivo di 780 dipendenti nel 2009 ai attuali 570, con una flessione del 27%. Tutto questo comporta non soltanto una riduzione dei servizi agli sportelli, nonostante l’impegno del personale, sottoposto a una mole crescente di lavoro, ma anche sulla capacità dell’ente di presidiare il territorio e di “produrre” risorse attraverso l’attività di ispezione, vigilanza e contenzioso».
Problematica anche la gestione della digitalizzazione delle procedure: «Se la domande on-line tramite Pin sono diventate il canale pressoché esclusivo per l’accesso alle prestazioni Inps ““ commenta ancora Medeot ““ l’istituto dovrebbe garantire piena tutela anche ai diritti di quegli utenti, la maggioranza tra gli anziani, che non hanno un computer né tantomeno un accesso a internet. Invece si è scelto consapevolmente di scaricare il compito di dare risposte a questa fascia di utenza sulla rete dei patronati e dei Caaf. Patronati e Caaf colpiti peraltro da una lunga serie di pesanti tagli ai trasferimenti. Questi sono i problemi di cui dovrebbe occuparsi il presidente nazionale dell’Inps, invece di avventurarsi in continue esternazioni di carattere politico come quelle contro la reintroduzione dell’articolo 18, sui voucher o sull’allungamento dell’età pensionabile».
Ecco perché lo Spi-Cgil, assieme a Fnp-Cisl e Uilp-Uil e parallelamente ai tavoli aperti sia con il Governo che con i vertici nazionali dell’Inps, ha avviato un confronto anche a livello regionale, per tenere monitorata l’emergenza personale e per accelerare le verifiche sui casi di “diritti inespressi”. Quanto ai pensionati, infine, resta fermo l’invito a contattare le sedi territoriali dello Spi per un controllo del proprio assegno o per segnalare eventuali disservizi, errori o ritardi nei pagamenti da parte dell’Inps.