Pensioni, arriva la mini-rivalutazione
Un piccolo aiuto per le pensioni contro la vertiginosa crescita dell’inflazione e soprattutto delle bollette di luce e gas. La legge di conversione del decreto Aiuti bis, definitivamente approvata dal Senato martedì 20 settembre, ha confermato in toto le misure sul parziale anticipo della rivalutazione previste dalla prima versione del decreto. Già con la mensilità di ottobre, quindi, le pensioni lorde mensili verranno rivalutate del 2%, se il loro importo non supera i 2.097,70 € (fino a 4 volte la minima), dell’1,8% per le pensioni comprese tra 2.097,70 € e i 2.621,75 € mensili (4-5 volte la minima), dell’1,5% per quelle comprese tra i 2.621,75 € e i 2.692,31 € mensili, pari a 35mila euro all’anno, tetto massimo per l’accesso all’anticipo della rivalutazione.
Oltre a questa misura, l’articolo 21 della legge di conversione prevede anche l’anticipo del conguaglio sull’inflazione reale 2021. Ai pensionati sarà riconosciuta una rivalutazione mensile massima dello 0,2% sulle 12 mensilità 2022, dovuta al fatto che il tasso provvisorio d’inflazione 2021, sulla base del quale sono state rivalutate le pensioni a gennaio, era dello 0,1%, mentre quello definitivo è stato calcolato all’1,9%. Questo conguaglio, che di norma viene effettuato il 1° gennaio dell’anno successivo, verrà erogato con gli assegni di novembre.
Si ricorda che la rivalutazione parziale massima del 2% è solo un acconto della rivalutazione da riconoscere alle pensioni a partire dal 1° gennaio 2023, che sarà effettuata sulla base del tasso d’inflazione registrato nel 2022. Da gennaio 2023, pertanto, gli aumenti rispetto a gennaio 2022 supereranno l’8%.
In tabella alcuni esempi di calcolo dei nuovi importi mensili in vigore di ottobre e dei conguagli in pagamento a novembre. Misure che lo Spi giudica parziali e insufficienti ad arginare gli effetti devastanti del carovita, anche considerando il bonus di 200 € erogato a luglio per tutti i pensionati con redditi fino a 35mila euro: urge infatti una riforma fiscale, per alleggerire il peso delle imposte sui redditi bassi e medio bassi, abbinata a un’estensione della quattordicesima e all’incremento degli importi di chi ne è già beneficiario.