Sincovich: “Sanità , la Regione ignora oltre 9mila firme”

Venerdì 27 maggio il Coordinamento per la difesa della sanità  pubblica triestina, che vede tra i promotori i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil (oltre a decine di associazioni che operano a diverso titolo nel mondo della sanità , del sociale, della cultura, dell’ambiente), forte delle 9.400 firme raccolte contro l’atto aziendale Asugi, ha messo in scena in piazza Unità  un presidio sotto il Palazzo della Regione per chiedere ascolto al governatore Massimiliano Fedriga. Le oltre 9 mila firme sono state raccolte per chiedere un coinvolgimento e una partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni che riguardano la gestione ospedaliera, i dipartimenti, i distretti, gli ambulatori e i finanziamenti assegnati, ma anche le prestazioni mediche, quelle assistenziali e il personale da impiegare nel territorio. «Alla base c’è un tema di democrazia», ha detto il portavoce del Coordinamento nonché segretario dello Spi Cgil di Trieste Adriano Sincovich: «Abbiamo raccolto oltre novemila firme di cittadini preoccupati dall’atto aziendale Asugi. Non pretendevamo che Fedriga ci desse ragione, ma che perlomeno li ascoltasse. Nonostante i nostri svariati tentativi di contattarlo, tuttavia, non abbiamo ancora ricevuto risposta. Questo è inaccettabile, un comportamento del genere non si è mai visto: in ballo c’è la sanità  che è un bene pubblico. Ci sono milioni di euro da gestire, ci sono investimenti sul territorio. Abbiamo la necessità  di presentare al presidente un’opinione generale. Trascorsi alcuni giorni riteniamo necessario esprimere un giudizio pubblico su tale atteggiamento, anche in relazione ai contenuti dell’Atto Aziendale di fatto approvato. Appare evidente come il tema sottolineato dal punto 10 del nostro appello, e cioè la partecipazione e coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni riguardanti la sanità , assume oggi un valore strategico tanto più perché completamente disatteso dal presidente della Regione. Per attivare un importante cambiamento noi chiediamo alla giunta e al direttore generale dell’Asugi di spiegare ai cittadini cosa si intende fare. Il dg Poggiana, in particolare, aveva dichiarato in una intervista al Piccolo che c’è un importante arretrato di prestazioni ambulatoriali e diagnostiche. Il recupero è previsto a partire da settembre. Ma questo non ci pare normale. E visto che non sussiste alcun confronto con il sindacato, è impossibile sapere come si intende operare. Di mezzo c’è la riorganizzazione della sanità , in particolare quella territoriale. I distretti, ad esempio, che sono il cuore della questione, non è chiaro come verranno strutturati. Ma il nodo di fondo è che oltre 9 mila cittadini sono stati ignorati».