«Politiche per gli anziani, sbloccare l’impasse del tavolo assessore-sindacati»
Rilanciare il tavolo di confronto sulle politiche per gli anziani, non solo per mantenere alta la guardia sul fronte dell’emergenza Covid, ma anche per ridisegnare le linee strategiche in campo di assistenza domiciliare e case di riposo. È quanto chiede lo Spi Cgil del Friuli Venezia Giulia, con il segretario generale Roberto Treu, che denuncia la situazione di impasse del tavolo tra l’assessore Riccardi e i sindacati unitari dei pensionati. «Nel corso dell’ultimo incontro, che risale all’inizio di maggio, erano stati condivisi gli obiettivi generali di rafforzare l’assistenza domiciliare, per farne il cardine del sistema, e di mettere in rete, nel percorso di presa in carico dell’anziano fragile, i servizi domiciliari e le strutture residenziali con governance pubblica», spiega Treu. «Ma a quegli impegni ““ prosegue il segretario dello Spi ““ non ha fatto seguito alcun segnale concreto, neppure la presentazione della bozza del nuovo regolamento per l’accreditamento delle case di riposo, che l’assessore aveva annunciato per la fine di maggio».
Da qui la richiesta di una urgente nuova convocazione del tavolo con i sindacati, «per illustrare i contenuti del documento sull’accreditamento ““ spiega ancora Treu ““ e per un confronto sulle misure concrete da mettere in atto sia sul versante delle case di riposo sia sul fronte dell’assistenza domiciliare, che deve diventare la modalità prioritaria di presa in carico degli anziani e dei non autosufficienti, in linea con gli obiettivi previsti dal Pnrr». A spingere in questa direzione, rimarca il segretario regionale dei pensionati Cgil, «anche la presa d’atto del drammatico impatto della pandemia sulla popolazione anziana e in particolare sulle case di riposo, con tassi altissimi di contagiati e purtroppo anche di decessi». Quanto alle case di riposo, infine, lo Spi ribadisce la richiesta di un incremento del contributo regionale per la riduzione delle rette, «che in altre regioni arriva fino al 50%», e chiede inoltre alla Regione di vigilare per «garantire, in tutte le strutture pubbliche e private, il rispetto della norma che prevede la libertà di accesso alle Rsa per tutte le persone in possesso di green pass, ripristinando il diritto alle visite e sancendo il divieto di quarantena per i nuovi ospiti».