Seconda ondata, numeri sempre più allarmanti in Fvg
I dati sull’andamento dell’epidemia confermano purtroppo il fortissimo impatto di questa seconda ondata in Friuli Venezia Giulia, che resta tra le primissime regioni italiane per numero di contagi e di decessi rispetto alla popolazione. Contagi e decessi che sono anche il frutto, al di là dell’impegno straordinario del personale, di evidenti lacune e ritardi nell’organizzazione del sistema sanitario regionale.
La crescita esponenziale dei casi, e un numero di vittime quasi sestuplicato rispetto a quelle della prima ondata, riflette anche l’inadeguatezza delle misure organizzative assunte in estate per far fronte a una seconda ondata che era ampiamente prevista. Ritardi nei tracciamenti, mancata predisposizione di spazi e strutture per l’isolamento, in particolare per gli ospiti delle case di riposo, insufficiente o tardivo innesto di personale sanitario, oltre all’assenza di un fondamentale programma di rafforzamento della sanità e degli interventi sociali a livello territoriale, sono le principali criticità messe a nudo dalla virulenza dell’epidemia.
Gli effetti in termini di contagi, ricoveri e decessi, sono pesantissimi soprattutto sulle case di riposo, che si confermano purtroppo il fronte più debole. Ma non basta. Tra le ripercussioni dell’epidemia c’è anche l’esplosione delle liste di attesa, sulla cui riduzione non è stato adottato alcun piano credibile, se non quello di favorire un maggiore ricorso al privato, con una scelta politica per noi inaccettabile e dal sapore quasi ideologico, soprattutto in una fase in cui tutti hanno compreso l’importanza insostituibile di un servizio sanitario pubblico efficiente e universale.
Da qui la necessità sempre più pressante che sin dai prossimi giorni possa ripartire un confronto franco, trasparente e senza pregiudizi con l’assessore regionale alla Sanità , volto a un’individuazione condivisa delle misure indispensabili per far fronte alle gravi criticità esistenti.