Case di riposo, paghiamo l’inerzia della scorsa estate. Sanità territoriale dimenticata
È davvero incredibile che di fronte alla tragedia che stanno vivendo ospiti e lavoratori nelle strutture per anziani e persone fragili, c’è chi pensa soltanto ad ampliare i posti letto, e perdipiù nelle case di riposo private. Non c’è ancora traccia invece di un prioritario e strategico impegno per potenziare la sanità territoriale e di prossimità (infermieri di comunità , centri di assistenza primaria, centri diurni, microaree, badanti condominiali, abitare solidale) e altre innovazioni, a partire dallo sviluppo della telemedicina, che tutte le organizzazioni ““ dall’Oms in giù ““ indicano come fondamentali per ridurre la pressione sugli ospedali in tempo di Covid e in tempi normali, rispettando il principio fondamentale del benessere delle persone fragili.
La prima ondata non sembra aver insegnato nulla, visto che si stanno ripetendo gli stessi errori a cui in estate si sarebbe potuto e dovuto rimediare. Non è il frutto di un destino cinico e baro, ma dell’incapacità di gestire questa emergenza, con conseguenze che in regione sono sotto gli occhi di tutti per il numero di contagiati e di morti nelle case di riposo.
Roberto Treu
segretario generale Spi-Cgil Fvg