Sanità , sindacati in pressing sul personale: «Vigileremo su quantità e qualità assunzioni»
Prendiamo atto
dell’impegno a incrementare di 14 milioni la spesa sul personale,
effetto di un’applicazione tardiva del decreto Calabria, ma segnaliamo
già da subito che vigileremo sui tempi e sulle modalità delle
assunzioni, per segnalare le eventuali difformità nelle ricadute tra le
diverse Aziende sanitarie. È indispensabile infatti che le nuove
assunzioni prospettate vadano a riverberarsi in modo omogeneo su tutto
il territorio». È quanto dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl e
Uil del Friuli Venezia Giulia Villiam Pezzetta, Alberto Monticco e
Giacinto Menis, anche a nome delle categorie del pubblico impiego e dei
pensionati, al termine della seduta odierna del tavolo di confronto con
l’assessore Riccardi, incentrata sugli aspetti relativi al personale.
dell’impegno a incrementare di 14 milioni la spesa sul personale,
effetto di un’applicazione tardiva del decreto Calabria, ma segnaliamo
già da subito che vigileremo sui tempi e sulle modalità delle
assunzioni, per segnalare le eventuali difformità nelle ricadute tra le
diverse Aziende sanitarie. È indispensabile infatti che le nuove
assunzioni prospettate vadano a riverberarsi in modo omogeneo su tutto
il territorio». È quanto dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl e
Uil del Friuli Venezia Giulia Villiam Pezzetta, Alberto Monticco e
Giacinto Menis, anche a nome delle categorie del pubblico impiego e dei
pensionati, al termine della seduta odierna del tavolo di confronto con
l’assessore Riccardi, incentrata sugli aspetti relativi al personale.
Nel corso della
riunione, la delegazione sindacale ha ribadito le problematiche che
avevano portato a chiedere con forza l’attivazione del tavolo di
confronto, «da noi sollecitato come indispensabile confronto per
fronteggiare questa seconda ondata, che la sanità regionale sta gestendo
con un livello di organici praticamente analogo a quello, già in forte
deficit, che si registrava prima dell’inizio della pandemia». Oltre alla
quantità delle nuove immissioni in ruolo, per Cgil, Cisl e Uil, «sarà
fondamentale anche la tipologia delle assunzioni e dei contratti, alla
luce del fatto che i rinforzi arrivati in virtù dei fondi nazionali in
occasione della prima ondata hanno già visto scadere i propri contratti,
lasciando la nostra sanità pubblica nuovamente disarmata all’inizio
della seconda ondata». Per questo i sindacati, oltre a una politica
basata su un adeguato numero di concorsi e di corsi di formazione per
Oss, sollecitano anche «il ricorso ai fondi Mes come strumento per una
politica di rafforzamento strutturale degli organici e della sanità
pubblica, ivi inclusi quei dipartimenti di prevenzione che ancora non
possono contare su assistenti sanitari formati in loco, visto che solo
da quest’anno la nostra regione potrà contare su uno specifico corso di
laurea». Quanto al bilancio dell’incontro, Pezzetta, Monticco e Menis lo
giudicano interlocutorio, rimarcando l’esigenza di «riscontri puntuali
alle questioni che non hanno ancora trovato risposta».
riunione, la delegazione sindacale ha ribadito le problematiche che
avevano portato a chiedere con forza l’attivazione del tavolo di
confronto, «da noi sollecitato come indispensabile confronto per
fronteggiare questa seconda ondata, che la sanità regionale sta gestendo
con un livello di organici praticamente analogo a quello, già in forte
deficit, che si registrava prima dell’inizio della pandemia». Oltre alla
quantità delle nuove immissioni in ruolo, per Cgil, Cisl e Uil, «sarà
fondamentale anche la tipologia delle assunzioni e dei contratti, alla
luce del fatto che i rinforzi arrivati in virtù dei fondi nazionali in
occasione della prima ondata hanno già visto scadere i propri contratti,
lasciando la nostra sanità pubblica nuovamente disarmata all’inizio
della seconda ondata». Per questo i sindacati, oltre a una politica
basata su un adeguato numero di concorsi e di corsi di formazione per
Oss, sollecitano anche «il ricorso ai fondi Mes come strumento per una
politica di rafforzamento strutturale degli organici e della sanità
pubblica, ivi inclusi quei dipartimenti di prevenzione che ancora non
possono contare su assistenti sanitari formati in loco, visto che solo
da quest’anno la nostra regione potrà contare su uno specifico corso di
laurea». Quanto al bilancio dell’incontro, Pezzetta, Monticco e Menis lo
giudicano interlocutorio, rimarcando l’esigenza di «riscontri puntuali
alle questioni che non hanno ancora trovato risposta».