Case di riposo, i pensionati: ingiustificati ulteriori ritardi nel percorso di riclassificazione

«C’è l’esigenza
improrogabile, se si vogliono garantire standard residenziali e di assistenza
adeguati nelle case di riposo, di portare a termine il processo di
riclassificazione e riqualificazione delle strutture e gli investimenti sugli
organici e sulla formazione». A sostenerlo sono i sindacati pensionati
Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, con i segretari regionali Ezio Medeot, Renato
Pizzolitto e Magda Gruarin, denunciando il prolungarsi dei ritardi sul
completamento della riclassificazione, «che doveva concludersi già  nella
precedente legislatura e che deve concludersi senza ulteriori e ingiustificati
rinvii».
Da qui l’appello
all’assessore a Sanità  e welfare Riccardi ad aprire immediatamente un
confronto, «finalizzato non soltanto a fissare un termine tassativo per la
conclusione della riclassificazione, ma anche all’accelerazione dei percorsi
formativi finalizzati a nuove assunzioni, alla rimodulazione delle misure di
abbattimento delle rette e in generale delle politiche di sostegno ai non
autosufficienti, sia sul versante delle case di riposo sia su quello, che per i
sindacati dei pensionati rimane centrale, dell’assistenza domiciliare». Per
Cgil, Cisl e Uil, se da un lato «è giusto e indispensabile tenere alta la
guardia contro il rischio di comportamenti lesivi della dignità  e delle
condizioni di vita e di assistenza degli ospiti, il problema più urgente è
quello di intervenire per adeguare le troppe strutture ancora al di sotto degli
standard sia sotto il profilo residenziale che dell’assistenza». Si tratta
dunque, spiegano ancora Medeot, Pizzolitto e Gruarin, «di mettere il personale
nelle condizioni di operare al meglio, non solo con dotazioni e spazi adeguati,
ma anche con gli opportuni percorsi formativi, per rispondere al crescente
fabbisogno di operatori socio sanitari (Oss) qualificati, garantendo nel
contempo un maggiore coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori e degli
utenti nella gestione delle strutture e nella vigilanza».
Ecco perché i
pensionati di Cgil, Cisl e Uil, pur giudicando positivamente l’avvio del bando
da 18 milioni finalizzato anche a supportare gli interventi di adeguamento
delle strutture, sollecitano la Giunta a «stringere i tempi sulla chiusura del
processo di riclassificazione, condizione indispensabile per rendere più adeguati
e omogenei gli standard residenziali e di assistenza su tutto il territorio
regionale», e chiedono un incontro in tempi rapidi.