Macroregioni europee, un’opportunità anche per il Friuli Venezia Giulia
Infrastrutture, immigrazione, welfare, ambiente, turismo, alta formazione e ricerca, energia. Sono solo alcuni dei grandi settori d’intervento suoi quali le macroregioni europee possono dare un impulso alla cooperazione internazionale, promuovendo politiche “dal basso” capaci di dare risposte innovative con il sostegno dei fondi comunitari. Un’opportunità importante soprattutto per una regione di frontiera come il Friuli Venezia Giulia, che peraltro è tra le poche a far parte di due macroregioni, quella Adriatico Ionica, riconosciuta nel 2014, e quella Alpina, quarta e ultima area ammessa, dal 2015, nella ristretta lista che comprende anche le macroregioni Baltica (dal 2009) e Danubiana (dal 2010).
Da sempre attento alle opportunità di cooperazione, visto l’elevato numero di iscritti residenti all’estero e le consolidate relazioni con molti Paesi stranieri, il Sindacato pensionati Cgil dedicherà proprio alle macroregioni un convegno pubblico che si terrà a Trieste nella mattinata di venerdì 23 marzo, a partire dalle 9.30, nella sala congressi dell’Hotel Greif Maria Theresia, in viale Miramare 109.
All’appuntamento, che sarà aperto dalla relazione di Sergio Palmieri, componente del Cese (Comitato economico e sociale europeo), e concluso da Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi nazionale, sarà presente anche Sergio Bolzonello, vicepresidente della Regione e candidato alla presidenza alle elezioni del 29 aprile. Ai lavori, presieduti dalla segretaria dello Spi del Veneto Elena Di Gregorio, parteciperanno inoltre il segretario regionale dello Spi Ezio Medeot, l’ex europarlamentare Giorgio Rossetti, presidente dell’associazione Dialoghi europei, Flavio Ruffini, direttore dell’Agenzia per l’ambiente di Bolzano, e Fausto Durante, responsabile nazionale Cgil per le politiche internazionali.