Sanità , sos dei sindacati pensionati: «Riforma ferma al palo»
«A
tre anni dall’approvazione della legge regionale 17/2014, esiste tra i
cittadini dell’isontino una diffusa percezione dell’assenza di cambiamenti
positivi nell’organizzazione dei servizi socio-sanitari sul territorio». Questo
l’allarme lanciato dai sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil
della provincia di Gorizia sullo stato di attuazione della riforma sanitaria,
in occasione della presentazione della piattaforma rivendicativa su welfare,
fisco locale e previdenza, che sarà la base per la contrattazione territoriale
con i Comuni, le Uti e i distretti sanitari. «Emergono fatti e segnali ““ denunciano
i segretari provinciali Giuseppe Torraco (Spi), Pierangelo Motta (Fnp) e Sergio
Benvenuto (Uilp)”“ che il già non
ottimale livello delle prestazioni sociosanitarie nel territorio di Gorizia
rischia di rimanere fermo al palo, a causa delle difficoltà dei poli
ospedalieri e dei ritardi di quel rafforzamento dei servizi territoriali che
costituisce l’obiettivo centrale della riforma del 2014».
tre anni dall’approvazione della legge regionale 17/2014, esiste tra i
cittadini dell’isontino una diffusa percezione dell’assenza di cambiamenti
positivi nell’organizzazione dei servizi socio-sanitari sul territorio». Questo
l’allarme lanciato dai sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil
della provincia di Gorizia sullo stato di attuazione della riforma sanitaria,
in occasione della presentazione della piattaforma rivendicativa su welfare,
fisco locale e previdenza, che sarà la base per la contrattazione territoriale
con i Comuni, le Uti e i distretti sanitari. «Emergono fatti e segnali ““ denunciano
i segretari provinciali Giuseppe Torraco (Spi), Pierangelo Motta (Fnp) e Sergio
Benvenuto (Uilp)”“ che il già non
ottimale livello delle prestazioni sociosanitarie nel territorio di Gorizia
rischia di rimanere fermo al palo, a causa delle difficoltà dei poli
ospedalieri e dei ritardi di quel rafforzamento dei servizi territoriali che
costituisce l’obiettivo centrale della riforma del 2014».
PIÙ
CONTRATTAZIONE. Le organizzazioni dei pensionati sottolineano l’esigenza di
rafforzare un’attività di contrattazione sociale e territoriale che dovrà
coinvolgere un numero maggiore di Comuni rispetto ai 14 (su 25) che
nell’isontino hanno già sottoscritto protocolli col sindacato, ma che dovrà
essere estesa anche alle Uti e ai Distretti sanitari, per conseguire risultati
tangibili in materia di rafforzamento dei servizi sociosanitari, con
particolare riferimento all’assistenza domiciliare ad anziani e disabili, di
contenimento e armonizzazione delle imposte e delle tariffe locali, sostegno al
reddito, politiche per la casa e per i trasporti, «in una realtà ““ spiegano
Torraco, Motta e Benvenuto ““ ancora profondamente segnata dalla crisi e da un
calo dei redditi che colpisce anche i pensionati, considerato che il 30% degli
assegni si colloca al di sotto dei 500 euro».
CONTRATTAZIONE. Le organizzazioni dei pensionati sottolineano l’esigenza di
rafforzare un’attività di contrattazione sociale e territoriale che dovrà
coinvolgere un numero maggiore di Comuni rispetto ai 14 (su 25) che
nell’isontino hanno già sottoscritto protocolli col sindacato, ma che dovrà
essere estesa anche alle Uti e ai Distretti sanitari, per conseguire risultati
tangibili in materia di rafforzamento dei servizi sociosanitari, con
particolare riferimento all’assistenza domiciliare ad anziani e disabili, di
contenimento e armonizzazione delle imposte e delle tariffe locali, sostegno al
reddito, politiche per la casa e per i trasporti, «in una realtà ““ spiegano
Torraco, Motta e Benvenuto ““ ancora profondamente segnata dalla crisi e da un
calo dei redditi che colpisce anche i pensionati, considerato che il 30% degli
assegni si colloca al di sotto dei 500 euro».
SOS
SANITÀ. Tra i temi centrali della piattaforma, come detto, l’analisi dello
stato dei servizi sanitari e assistenziali sul territorio. Prioritario, per i
sindacati, «lo spostamento di risorse dal sistema ospedaliero ai servizi
territoriali, più adatti a dare risposte a una realtà dove cresce il numero
degli anziani e quindi di patologie croniche, che necessitano un presidio
organico del fabbisogno di cure e assistenza». Per centrare l’obiettivo, si
legge nella piattaforma, «è fondamentale confermare il ruolo di regia dei
distretti sanitari e l’avvio effettivo di quei centri di assistenza sanitaria
che dovranno garantire su tutto il territorio l’apertura degli ambulatori 7
giorni su 7, la guardia medica nelle ore notturne e nei festivi, l’erogazione
di quelle prime cure che non richiedono l’invio al pronto soccorso, la presa in
carico delle persone con malattie a lungo termine». Ecco perché i sindacati
puntano il dito contro i ritardi nel decollo dei Cap: «L’unico operativo in
provincia ““ rimarcano Torraco, Motta e Benvenuto ““ è quello di Grado, dal
momento che il Cap di Cormòns è stato soltanto inaugurato ma non avviato nei
fatti, mentre devono ancora essere aperti quelli di Gradisca e Monfalcone».
SANITÀ. Tra i temi centrali della piattaforma, come detto, l’analisi dello
stato dei servizi sanitari e assistenziali sul territorio. Prioritario, per i
sindacati, «lo spostamento di risorse dal sistema ospedaliero ai servizi
territoriali, più adatti a dare risposte a una realtà dove cresce il numero
degli anziani e quindi di patologie croniche, che necessitano un presidio
organico del fabbisogno di cure e assistenza». Per centrare l’obiettivo, si
legge nella piattaforma, «è fondamentale confermare il ruolo di regia dei
distretti sanitari e l’avvio effettivo di quei centri di assistenza sanitaria
che dovranno garantire su tutto il territorio l’apertura degli ambulatori 7
giorni su 7, la guardia medica nelle ore notturne e nei festivi, l’erogazione
di quelle prime cure che non richiedono l’invio al pronto soccorso, la presa in
carico delle persone con malattie a lungo termine». Ecco perché i sindacati
puntano il dito contro i ritardi nel decollo dei Cap: «L’unico operativo in
provincia ““ rimarcano Torraco, Motta e Benvenuto ““ è quello di Grado, dal
momento che il Cap di Cormòns è stato soltanto inaugurato ma non avviato nei
fatti, mentre devono ancora essere aperti quelli di Gradisca e Monfalcone».
INPS,
SERVIZI A RISCHIO. Desta preoccupazione, infine, anche l’involuzione negli
standard dei servizi erogati dall’Inps, a causa della politica di tagli che ha
caratterizzato a livello nazionale la gestione dell’istituto, con un crescente
ricorso alla digitalizzazione che rischia di tagliare fuori larghe fasce di
utenti, in particolare tra gli anziani. Per far fronte a questa emergenza i
pensionati puntano all’apertura di un confronto con l’ente anche a livello
provinciale, sia con l’obiettivo di agevolare la soluzione di alcuni problemi
specifici (ad esempio la gestione delle pensioni ex Inpdap) sia per chiedere
l’avvio di un sistema di monitoraggio costante sul livello delle prestazioni
previdenziali e sociali nella provincia di Gorizia.
SERVIZI A RISCHIO. Desta preoccupazione, infine, anche l’involuzione negli
standard dei servizi erogati dall’Inps, a causa della politica di tagli che ha
caratterizzato a livello nazionale la gestione dell’istituto, con un crescente
ricorso alla digitalizzazione che rischia di tagliare fuori larghe fasce di
utenti, in particolare tra gli anziani. Per far fronte a questa emergenza i
pensionati puntano all’apertura di un confronto con l’ente anche a livello
provinciale, sia con l’obiettivo di agevolare la soluzione di alcuni problemi
specifici (ad esempio la gestione delle pensioni ex Inpdap) sia per chiedere
l’avvio di un sistema di monitoraggio costante sul livello delle prestazioni
previdenziali e sociali nella provincia di Gorizia.