60 mila pensionati in piazza a Roma: “Senza risposte, avanti fino allo sciopero generale”
“Non siamo oppositori per professione. Siamo un sindacato responsabile ma a questa piazza il governo deve dare delle risposte. E senza queste risposte noi andremo avanti fino allo sciopero generale. “Il tavolo di confronto tra governo e sindacati dei pensionati è scomparso come la lettera di Cristoforo Colombo sulla scoperta del Nuovo Mondo. Speriamo che questo tavolo rinasca dall’incontro del 24 maggio con il Ministro Poletti, che è frutto anche della nostra battaglia”
Sono le parole del segretario generale nazionale Spi Cgil Ivan Pedretti che ha chiuso la manifestazione nazionale dei pensionati del 19 maggio in Piazza del Popolo a Roma, indetta insieme a Fnp-Cisl e Uilp-Uil, per chiedere al governo interventi urgenti su reddito, fisco, welfare, sanità e non autosufficienza. La manifestazione nazionale, che è stata preceduta da assemblee pubbliche e mobilitazioni unitarie in tutte le regioni, ha avuto un enorme successo: sessantamila infatti i pensionati che sono scesi in piazza, arrivati con i pullman da tutta Italia.
Lo Spi Cgil assieme a Fnp e Uilp ha chiesto a governo e Parlamento la difesa delle pensioni di reversibilità , la tutela del potere d’acquisto delle pensioni, il recupero del danno prodotto dal blocco della rivalutazione, la separazione tra previdenza e assistenza, uguali detrazioni fiscali per lavoratori dipendenti e pensionati, l’estensione degli 80 euro alle pensioni più basse, la modifica delle legge Fornero per facilitare la flessibilità in uscita e permettere l’entrata dei giovani nel mondo del lavoro, maggiori risorse per l’invecchiamento della popolazione e una legge quadro per la non autosufficienza.
E’ stato chiesta inoltre al governo la ripresa immediata del tavolo di confronto avviato mesi fa e poi bruscamente interrotto con il Ministro Poletti per trovare insieme le soluzioni alle situazioni di difficoltà di milioni di pensionati italiani che, oramai da anni, sono il bersaglio di una politica che specula sulla loro pelle solo per fare cassa.
“Sulla reversibilità carta canta ““ ha spiegato Pedretti – Stiamo ancora aspettando l’emendamento del governo per correggere l’errore fatto. E finché non lo vedremo noi continueremo a dire che quel provvedimento non va bene. Vogliamo un sistema di rivalutazione delle pensioni per tutelare il potere d’acquisto, che i pensionati paghino le stesse tasse dei lavoratori dipendenti, che si costituisca un fondo previdenziale per aiutare i giovani e che si dia la possibilità a chi ha lavorato una vita di andare finalmente in pensione”.