Primo Maggio, ottomila nelle piazze della regione sotto la pioggia
La pioggia non ferma il Primo Maggio in Friuli Venezia Giulia, con 8mila persone scese in corteo nelle ormai consuete quattro piazze della regione. Da Cervignano a Trieste, passando per Gradisca d’Isonzo e Pordenone, il coro è unanime: serve lavoro, lavoro vero, lavoro per tutti. Al centro dei comizi non può che esserci il tema del lavoro, quello che manca, colpito duramente da una crisi ancora lontana da passare, come confermano i numeri, ma anche le storie e testimonianze, rimbalzate su ogni palco e che guardano soprattutto ai giovani: meno 3.500 occupati nel 2015 tra gli under 35 e il raddoppio dei tassi di disoccupazione specifici rispetto al 2008, tassi che toccano oggi il 28,7% nella fascia 15-24 anni e il 12% nella fascia 25-34 anni.
E a nulla valgono gli annunciati segnali di ripresa, troppo timidi per segnare una inversione di tendenza – tuonano Cgil, Cisl, Uil con i loro segretari nazionali presenti in regione (Giuseppe Farina, per la Cisl, e Domenico Proietti e Silvano Roseto, per la Uil). Perché ci sia davvero ripresa e soprattutto la crescita che serve al Paese – è il leit motive dei comizi ““ servono investimenti, politiche industriali, oggi assenti, interventi strutturali e di sistema sia a livello nazionale, che regionale, politiche attive del lavoro. Ma serve anche ““ invocano i tre Sindacati confederali ““ un riforma urgente della pessima legge Fornero sulle pensioni, che non solo impedisce il turn over nel mercato del lavoro, ma svilisce chi ha già lavorato per una vita, e non tiene conto neppure dei lavoro usuranti, o comunque, pesanti. Non mancano poi le riflessioni sul lavoro femminile, sul precariato, su strumenti snaturati ed abusati come i voucher e sulla totale deregulation di alcuni settori, a partire da quello del commercio, con molti negozi aperti anche durante la stessa festa del lavoro.
Accanto a questi temi, un’altro tuttavia, trova spazio ““ e non potrebbe essere altrimenti – nel Primo maggio 2016 e sintetizzato nello slogan scelto per la piazza di Cervignano “Da questa terra di lavoro un soffio di libertà “, e dedicato a Giulio Regeni, il ricercatore friulano barbaramente ucciso in Egitto. Verità e giustizia, dunque, ma anche un pensiero e una riflessione sull’Europa dei nostri giorni, incapace di esprimere una politica comune di accoglienza di fronte a un’emergenza profughi che sta invece mettendo in discussione, con Schengen, il futuro stesso dell’Unione.