La Finanziaria cambia in meglio: due novità positive sulle pensioni
Nessun conguaglio negativo sulle pensioni di gennaio. E l’anticipazione al 2016, a partire dal 1° gennaio, dell’estensione della no tax area, che verrà aumentata da 7.500 a 7.750 euro per i pensionati con meno di 75 anni di età e a 8.000 euro, dagli attuali 7.750, per quelli da 75 anni in su. Queste le novità apportate dalla Commissione bialncio della Camera al disegno di legge di stabilità per il 2016.
I benefici legati alla no tax area, secondo le stime dello Spi e della Cgil Fvg, riguarderanno una platea di 86mila pensionati in Fvg, circa il 23% del totale (vedi la stima dei beneficiari in Fvg e in Italia). Per quantificare i benefici, anticipati di un anno rispetto alla versione iniziale della legge di stabilità , rimandiamo alla tabella allegata.
Per quanto riguarda invece l’indicizzazione delle pensioni, gli emendamenti approvati in commissione bilancio alla camera prevedono il mancato recupero della minore inflazione sulle pensioni erogate nel 2015, che hanno goduto di una rivalutazione superiore dello 0,1% rispetto all’indice di aumento dei prezzi effettivamente riscontrato dall’Istat. Gli assegni verranno ricalcolati, con una riduzione dell’1 per mille sugli importi lordi, che verra applicata però soltanto a partire da gennaio, senza però alcun conguaglio sugli importi pagati nel 2015 (vedi la tabella sull’adeguamento degli importi).
Un pensionato con un assegno mensile lordo di 1.000 euro, in sostanza, avrebbe dovuto percepire nel 2015 una pensione di 999 euro, e sarà effettivamente questo l’importo in pagamento a gennaio. L’emendamento approvato esclude però il recupero sugli importi versati nelle 13 mensilità del 2015 (13 euro di recupero, nel caso in questione, che viene azzerato). Ricordiamo inoltre (vedi il pezzo a pagina 3 di Liberetà Fvg) che nel 2016 non è prevista alcuna rivalutazione sugli assegni, dal momento che l’inflazione è a zero. Adeguamenti sono previsti solo sugli assegni superiori a 3 volte la minima (circa 1.500 euro), che godranno della seconda tranche della parziale rivalutazione risarcitoria previste dal decreto 65/2015 (quello sul cosiddetto “bonus”).
La novità non chiude la partita sulle rivalutazioni, che si è chiusa con un risultato molto modesto per i pensionati, ma segna sicuramente un risultato positivo del tavolo tra i sindacati pensionati e il ministro Poletti. Tavolo che proseguirà nei primi mesi del 2016.
I benefici legati alla no tax area, secondo le stime dello Spi e della Cgil Fvg, riguarderanno una platea di 86mila pensionati in Fvg, circa il 23% del totale (vedi la stima dei beneficiari in Fvg e in Italia). Per quantificare i benefici, anticipati di un anno rispetto alla versione iniziale della legge di stabilità , rimandiamo alla tabella allegata.
Per quanto riguarda invece l’indicizzazione delle pensioni, gli emendamenti approvati in commissione bilancio alla camera prevedono il mancato recupero della minore inflazione sulle pensioni erogate nel 2015, che hanno goduto di una rivalutazione superiore dello 0,1% rispetto all’indice di aumento dei prezzi effettivamente riscontrato dall’Istat. Gli assegni verranno ricalcolati, con una riduzione dell’1 per mille sugli importi lordi, che verra applicata però soltanto a partire da gennaio, senza però alcun conguaglio sugli importi pagati nel 2015 (vedi la tabella sull’adeguamento degli importi).
Un pensionato con un assegno mensile lordo di 1.000 euro, in sostanza, avrebbe dovuto percepire nel 2015 una pensione di 999 euro, e sarà effettivamente questo l’importo in pagamento a gennaio. L’emendamento approvato esclude però il recupero sugli importi versati nelle 13 mensilità del 2015 (13 euro di recupero, nel caso in questione, che viene azzerato). Ricordiamo inoltre (vedi il pezzo a pagina 3 di Liberetà Fvg) che nel 2016 non è prevista alcuna rivalutazione sugli assegni, dal momento che l’inflazione è a zero. Adeguamenti sono previsti solo sugli assegni superiori a 3 volte la minima (circa 1.500 euro), che godranno della seconda tranche della parziale rivalutazione risarcitoria previste dal decreto 65/2015 (quello sul cosiddetto “bonus”).
La novità non chiude la partita sulle rivalutazioni, che si è chiusa con un risultato molto modesto per i pensionati, ma segna sicuramente un risultato positivo del tavolo tra i sindacati pensionati e il ministro Poletti. Tavolo che proseguirà nei primi mesi del 2016.