Bollette pazze, lo Spi in campo con Federconsumatori e Cgil
Anche lo Spi Cgil di Trieste avrà un ruolo importante, nel protocollo d’intesa firmato da Cgil e Federconsumatori, sottoscritto dal segretario generale della Cgil di Trieste Adriano Sincovich e dal presidente provinciale di Federconsumatori Angelo D’Adamo, per aiutare i cittadini su tutti i disagi delle bollette acqua, luce e gas, dagli errori ai consumi stimati, dai ritardi nella spedizione alle file allo sportello. Troppi sbagli, tante proteste e una marea di persone disorientate di fronte a questi errori: i reclami stanno diventando numerosissimi anche a Trieste fino a far montare un vero problema sociale. Da qui la collaborazione fra Cgil e Federconsumatori, che comincia appunto con un protocollo d’intesa per il quale la Cgil raccoglierà e girerà a Federconsumatori tutte le proteste e le contestazioni di cui verrà a sapere, mentre dal canto suo Federconsumatori condurrà una “istruttoria” su questi casi trasmessi dal partner sindacale. Come si diceva, un ruolo importante lo avrà anche lo Spi Cgil, come assicurato da Giorgio Uboni, che fungerà da principale recettore della protesta essendo tantissimi gli anziani colpiti da questo tipo di problemi.
Il dossier di proteste raccoglie una marea di bollette correlate al cosiddetto “mercato libero”. I contatori vengono letti troppo raramente, le fatture annoverano stime errate, per poi piazzare vere e proprie mazzate tutte in una volta. «Siamo un sindacato con 22 mila tessere a Trieste – ha detto Sincovich – e gli sbagli sulle bollette rappresentano un punto di sofferenza sociale che non possiamo ignorare. Abbiamo firmato accordi con AcegasApsAmga e vogliamo sapere dal direttore generale Roberto Gasparetto l’entità statistica della protesta. Il rapporto tra AcegasApsAmga e il territorio deve passare anche attraverso l’azionista Comune e le organizzazioni sindacali. Alla Cgil, come a Cisl e a Uil, interessano due temi in particolare: la qualità del rapporto con l’utenza e gli investimenti. Una volta AcegasAps pesava sul territorio per 100 milioni: e oggi quanto vale la sua presenza in termini di acquisti di beni e servizi?»