Allarme dello Spi di Trieste: pensionati sempre più poveri e con meno servizi
Gli anziani sono sempre più poveri e il
potere di acquisto delle pensioni negli ultimi 10 anni è diminuito del 33%: a
lanciare l’allarme è lo Spi Cgil di Trieste, che sottolinea come per gli stessi
anziani i servizi siano invece sempre di meno e le richieste a volte inadeguate
rispetto alla condizione socio-anagrafica. L’ultimo allarme sotto questo
aspetto è quello dei CUD cartacei che non vengono più inviati nelle case ma
sono disponibili solo online. A questo proposito, lo Spi Cgil ricorda che tutti
i pensionati possono rivolgersi alle leghe Spi, alle sedi territoriali dei
sindacati e ai patronati Inca e Caaf dove troveranno adeguata assistenza per
accedere alla propria posizione previdenziale e ottenere la relativa
documentazione.
Alcuni numeri: a Trieste gli ultra 65enni
sono il 28% per cento della popolazione, circa 60mila abitanti, l’importo medio
delle pensioni è di 848 euro ma un anziano su cinque vive con meno di 500 euro
al mese. A fronte della diminuzione dei servizi, lo Spi Cgil ribadisce
l’impegno contro l’indebolimento e l’impoverimento dei servizi sanitari
territoriali e chiede la chiusura delle geriatrie e l’apertura presso i
Distretti di unità H24, il ripristino di funzioni ampie del 118, la
sostituzione degli operatori che vanno in maternità , pensione ecc, la fine di
una politica di azzeramento dei vertici dell’Ass.
Inoltre lo Spi Cgil ribadisce l’impegno per alternative
concrete alle case di riposo, che possono derivare solo dalla riconversione del
budget per la residenzialità versus la domicialità e la costituzione di un
numero significativo di nuove forme di convivenza. Ma chiede anche l’aumento
del numero dei FAP (Fondo per la non autosufficienza) e trasparenza sulle
domande inevase.
Sono stati intanto avviati incontri in tema
di giustizia fiscale e lotta all’evasione e alla corruzione (anche per
recuperare preziose risorse finanziarie) con le amministrazioni di Trieste,
Duino Aurisina e Muggia, e con quest’ultima è già stato firmato un protocollo
d’intesa che definisce le modalità di rapporto per rafforzare l’azione comune.
Sul tema della vivibilità della città , al progetto
di Piano regolatore sono state poste tre centralità : rifiuto di ulteriore
consumo del territorio, difesa dell’ambiente e recupero e riqualificazione di
edifici degradati o fabbriche abbandonate. Una proposta dello Spi ripresentata
nei Piani di Zona è stata accolta e fatta propria dall’Ammnistrazione comunale:
un’efficiente Agenzia per la Casa in grado di sostenere e garantire proprietari
e inquilini.