Finanziaria Fvg, Cgil-Cisl-Uil chiedono uno sforzo aggiuntivo
Ridurre i tagli al trasporto pubblico locale, che nella previsione iniziale ammontano al 12% delle attuali dotazioni e rischiano di compromettere servizi e posti di lavoro. Abbassare l’Irap alle aziende che incrementano del 5% il costo del lavoro e sostenere con incentivi quelle che stabilizzano l’occupazione, come previsto dalla legge 18/2005. Confermare gli stanziamenti a sostegno della cassa in deroga, dei contratti di solidarietà e dei connessi piani di formazione e ricollocamento. Consolidare i fondi per l’assistenza domiciliare. Finanziare la legge sui giovani. Prevedere un sostegno ad hoc, anche attraverso un accordo con le banche, per la dilazione delle rate dei mutui prima casa a favore dei disoccupati e cassintegrati. Questi gli «aggiustamenti» alla finanziaria regionale sollecitati dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Fvg, Franco Belci, Giovanni Fania e Giacinto Menis,che hanno chiesto un incontro specifico al presidente Tondo.
«Prendiamo atto che sono state mantenute le risorse relative alla sanità e al lavoro, fatto sicuramente positivo, ma riteniamo che vi siano altri aggiustamenti da fare», scrivono Belci, Fania e Menis in una lettera inviata ieri. Tra questi, come rimarcano i segretari nella parte finale della lettera, anche un intervento per ridurre il peso dei tagli alle associazioni culturali e agli enti di ricerca: «Vengono messi a rischio – si legge nella lettera – un ricco tessuto di servizi alla collettività e molti posti di lavoro. Chiediamo perciò che sia mantenuto, pur ridotto in proporzione ai tagli, un finanziamento a quelle associazioni ed enti che erogano servizi alla collettività. A questo fine infatti essi hanno assunto personale e svolgono opera di conservazione di beni artistici, iconografici e archivistici tutelati dalle rispettive Sovrintendenze e soggetti ad obblighi di legge che, se non rispettati, comportano sanzioni penali».
«Prendiamo atto che sono state mantenute le risorse relative alla sanità e al lavoro, fatto sicuramente positivo, ma riteniamo che vi siano altri aggiustamenti da fare», scrivono Belci, Fania e Menis in una lettera inviata ieri. Tra questi, come rimarcano i segretari nella parte finale della lettera, anche un intervento per ridurre il peso dei tagli alle associazioni culturali e agli enti di ricerca: «Vengono messi a rischio – si legge nella lettera – un ricco tessuto di servizi alla collettività e molti posti di lavoro. Chiediamo perciò che sia mantenuto, pur ridotto in proporzione ai tagli, un finanziamento a quelle associazioni ed enti che erogano servizi alla collettività. A questo fine infatti essi hanno assunto personale e svolgono opera di conservazione di beni artistici, iconografici e archivistici tutelati dalle rispettive Sovrintendenze e soggetti ad obblighi di legge che, se non rispettati, comportano sanzioni penali».