I pensionati della Cgil ricordano Elena Madrussani
«Elena, una donna per la comunità»: questo il titolo dell’iniziativa con cui, a cinque anni dalla sua scomparsa, lo Spi Cgil, l’Auser e il Gruppo volontari Duino Aurisina Santa Croce hanno voluto ricordare la figura di Elena Madrussani.
La manifestazione si è svolta il 5 marzo alla Casa della Pietra di Duino Aurisina, ed è stata introdotta da Adriana Merola, della segreteria regionale dello Spi Cgil: «Elena – ha detto la Merola – è stata una grande donna, una delle protagoniste principali di quei viaggi della speranza e della solidarietà nelle città martoriate e umiliate dalla guerra della ex Jugoslavia, come Sarajevo, Mostar, Gorazde. Lì lo Spi Cgil, l’Auser e l’Associazione Volontari di Duino Aurisina e Santa Croce hanno portato azioni concrete di solidarietà per sostenere e dimostrare quanto sia importante la coesistenza pacifica tra tutti i popoli, tra le culture e le religioni, per ricostruire esistenze e ridare speranza dopo la crudeltà della guerra. Purtroppo non ho avuto l’onore di conoscerla personalmente, ma molti me l’hanno raccontata come una cara amica, una donna dolce ma determinata, una testimonianza preziosa di forte passione per la dimensione sociale e di lucidità politica».
La Merola ha poi ricordato il ruolo fondamentale della Madrussani in tanti progetti del Coordinamento donne dello Spi Cgil Fvg: l’adozione a distanza di donne anziane che hanno pagato duramente le conseguenze della guerra; la nascita di centri sociali nei quartieri più colpiti di Mostar e Priijedor; percorsi di reinserimento delle donne nel lavoro; la costruzione di serre; il sostegno a donne musulmane vittime della pulizia etnica. La Merola ha letto anche un racconto su Elena di Gino Dorigo e portato il saluto di Renata Bagatin. E’ stato ricordato che la Madrussani ha svolto sempre il suo lavoro con passione per la pace e la fratellanza, tanto che a Prijedor hanno dedicato alla sua memoria la Scuola di Pace.
È stata poi la volta delle testimonianze con chi ha lavorato per anni con lei, gomito a gomito. Grazia Villi, del Gruppo volontari Duino Aurisina Santa Croce, racconta: «Di fronte alle tragedie dell’ex Jugoslavia, io e Elena abbiamo studiato atti concreti di solidarietà. La raccolta di viveri e giocattoli per i bambini di quelle popolazioni ha coinvolto tutta Italia, arrivavano camion di generi alimentari: è stata una cosa bellissima nata dalla nostra volontà».
Egle Tarasic ha raccontato come il sentirsi comunità sia sempre stato alla base della vita della Madrussani, mentre Mario Fragiacomo ne ha riassunto l’entrata nello Spi e l’ascesa fino alle cariche nazionali. Un commosso Francesco Batagelj, che ha letto il suo intervento anche in sloveno, ha ricordato come Elena fosse una donna legata anche alla famiglia oltre che al sindacato, mentre Adriana Causi ha rivelato come dal rapporto con la Madrussani sia cominciata, oltre che una grande amicizia, anche una proficua collaborazione tra la Funzione Pubblica e lo Spi, che prima comunicavano poco. Hanno voluto portare la loro testimonianza anche Anna Maria Orlando, con vari aneddoti riguardanti Sarajevo e Prijedor, l’insegnante Sonia Legovini, che ha ricordato la Madrussani come una persona che riusciva a realizzare dei sogni, e infine Michele Gangale, che ha ricordato la collaborazione con Elena nell’associazione culturale «Il Circolo 91».