Welfare, Tondo non deleghi il confronto ai tecnici
«Bene i tavoli, ma non devono essere un modo per evitare il confronto tra Giunta e parti sociali in materia di politiche-socio-sanitarie». Questo l’appello che le segreterie regionali dei sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil lanciano a Renzo Tondo, «non tanto nelle vesti di presidente della Regione – precisano i segretari Ezio Medeot (Spi), Gianfranco Valenta (Fnp) e Magda Gruarin (Uilp) – quanto di assessore alla Sanità».
Se con l’ex assessore Kosic il dialogo era difficile, sostengono i sindacati, il passaggio della delega a Tondo non ha migliorato la situazione. «Sono stati avviati – spiegano ancora i segretari – quattro tavoli tecnici su piani di zona, fondo per l’assistenza domiciliare, case di riposo e piano montagna, ed è tuttora aperta anche una discussione sulla questione dei ticket sul pronto soccorso e sui farmaci. Il confronto, però, non è direttamente con l’assessore, ma con il Direttore centrale della Salute: non vorremmo che questo fosse il modo per mantenere in piedi una discussione di facciata, ma senza che i tavoli aperti influiscano sulle scelte politiche della Giunta».
Per i sindacati, invece, si tratta di decidere subito, «perché la crisi è adesso e i problemi si aggravano, dal caro rette delle case di riposo ai ticket, dall’assistenza domiciliare ai servizi territoriali che vanno potenziati». Per questo i pensionati di Cgil, Cisl e Uil chiedono di accelerare il confronto, «che dovrà portare a risposte e scelte concrete». Risposte e scelte, concludono Medeot, Valenta e Gruarin, «che spettano alla politica, non ai tecnici».
Se con l’ex assessore Kosic il dialogo era difficile, sostengono i sindacati, il passaggio della delega a Tondo non ha migliorato la situazione. «Sono stati avviati – spiegano ancora i segretari – quattro tavoli tecnici su piani di zona, fondo per l’assistenza domiciliare, case di riposo e piano montagna, ed è tuttora aperta anche una discussione sulla questione dei ticket sul pronto soccorso e sui farmaci. Il confronto, però, non è direttamente con l’assessore, ma con il Direttore centrale della Salute: non vorremmo che questo fosse il modo per mantenere in piedi una discussione di facciata, ma senza che i tavoli aperti influiscano sulle scelte politiche della Giunta».
Per i sindacati, invece, si tratta di decidere subito, «perché la crisi è adesso e i problemi si aggravano, dal caro rette delle case di riposo ai ticket, dall’assistenza domiciliare ai servizi territoriali che vanno potenziati». Per questo i pensionati di Cgil, Cisl e Uil chiedono di accelerare il confronto, «che dovrà portare a risposte e scelte concrete». Risposte e scelte, concludono Medeot, Valenta e Gruarin, «che spettano alla politica, non ai tecnici».