Politiche socio-sanitarie, parte il confronto regione-sindacati
Entra nel vivo il confronto tra Regione e sindacati sulla programmazione delle politiche socio-sanitarie. Il tavolo, ripetutamente sollecitato da Cgil, Cisl e Uil, è stato di fatto avviato dall’incontro di questa settimana tra il nuovo direttore centrale della Salute Gianni Cortiula e i sindacati, sia confederali che dei pensionati.
«La convocazione dell’incontro da parte di Cortiula – dichiarano Ezio Medeot (Spi-Cgil), Gianfranco Valenta (Fnp-Cisl) e Arnoldo Renni (Uilp-Uil) – rappresenta sicuramente un segnale importante. L’altro dato positivo emerso dall’incontro è l’aumento da 70 a 76 milioni della dotazione del fondo sociale regionale». I prossimi appuntamenti, che il direttore si è impegnato a fissare, riguarderanno tutti gli altri punti sui quali i sindacati richiedono l’intervento della Regione: il nuovo regolamento del fondo per l’autonomia possibile, la riqualificazione delle case di riposo, i ticket, il piano montagna.
«Abbiamo inoltre sollecitato – spiegano le segreterie dei pensionati – la necessità di presentare e discutere in tempi rapidi il nuovo piano sociale regionale, indispensabile per fornire le linee dei piani di zona, che vanno ridefiniti alla luce della crisi, con tutte le conseguenze che essa sta determinando in termini di crescita del disagio, della disoccupazione e delle fasce di povertà. Anche per questo è fondamentale che nella definizione dei piani siano coinvolti attivamente gli enti locali, gli ambiti e i sindacati».
«La convocazione dell’incontro da parte di Cortiula – dichiarano Ezio Medeot (Spi-Cgil), Gianfranco Valenta (Fnp-Cisl) e Arnoldo Renni (Uilp-Uil) – rappresenta sicuramente un segnale importante. L’altro dato positivo emerso dall’incontro è l’aumento da 70 a 76 milioni della dotazione del fondo sociale regionale». I prossimi appuntamenti, che il direttore si è impegnato a fissare, riguarderanno tutti gli altri punti sui quali i sindacati richiedono l’intervento della Regione: il nuovo regolamento del fondo per l’autonomia possibile, la riqualificazione delle case di riposo, i ticket, il piano montagna.
«Abbiamo inoltre sollecitato – spiegano le segreterie dei pensionati – la necessità di presentare e discutere in tempi rapidi il nuovo piano sociale regionale, indispensabile per fornire le linee dei piani di zona, che vanno ridefiniti alla luce della crisi, con tutte le conseguenze che essa sta determinando in termini di crescita del disagio, della disoccupazione e delle fasce di povertà. Anche per questo è fondamentale che nella definizione dei piani siano coinvolti attivamente gli enti locali, gli ambiti e i sindacati».