Case di riposo, la priorità è migliorare gli standard
Il nuovo regolamento che detta gli standard strutturali e assistenziali per le case di riposo è datato 11 dicembre 2008. E’ stupefacente che dopo 2 anni sia ancora chiuso in un cassetto! È un regolamento che noi Cgil avevamo contrastato in quanto, a nostro parere, gli standard previsti erano ancora troppo bassi.
Scopriamo invece dalle pagine dei giornali che pare sia in atto un “dialogo” fra Regione e Comune di Trieste per rivedere tale documento al ribasso, in quanto esiste la preoccupazione che la sua applicazione porti al possibile taglio di 500 posti letto che non rispettano i requisiti proposti.
Ci pare paradossale l’idea che sia più opportuno adattare il regolamento alla situazione in essere, piuttosto che garantire ai nostri anziani spazi appropriati, sia di struttura che di verde, bagni adeguati, magari anche il condizionatore e, soprattutto, un corretto numero di minuti d’assistenza offerto da personale qualificato.
Riguardo al numero di posti letto necessari nella nostra regione, si ricorda che esiste una delibera della giunta Tondo, che stabilisce il fabbisogno in 7.359 posti, a fronte di una presenza reale di 10.802: ecco perché l’assessore non si esprime sui numeri. Se è un pensiero comune che sia necessario un aumento di questi posti letto, lo si dica, lo si condivida, ma lo si faccia rendendosi conto che, con una quantità limitata di risorse, deviarle verso questa scelta impedirebbe di fornire risorse all’assistenza domiciliare.
Scopriamo invece dalle pagine dei giornali che pare sia in atto un “dialogo” fra Regione e Comune di Trieste per rivedere tale documento al ribasso, in quanto esiste la preoccupazione che la sua applicazione porti al possibile taglio di 500 posti letto che non rispettano i requisiti proposti.
Ci pare paradossale l’idea che sia più opportuno adattare il regolamento alla situazione in essere, piuttosto che garantire ai nostri anziani spazi appropriati, sia di struttura che di verde, bagni adeguati, magari anche il condizionatore e, soprattutto, un corretto numero di minuti d’assistenza offerto da personale qualificato.
Riguardo al numero di posti letto necessari nella nostra regione, si ricorda che esiste una delibera della giunta Tondo, che stabilisce il fabbisogno in 7.359 posti, a fronte di una presenza reale di 10.802: ecco perché l’assessore non si esprime sui numeri. Se è un pensiero comune che sia necessario un aumento di questi posti letto, lo si dica, lo si condivida, ma lo si faccia rendendosi conto che, con una quantità limitata di risorse, deviarle verso questa scelta impedirebbe di fornire risorse all’assistenza domiciliare.