Non autosufficienti: approvare subito il nuovo regolamento Fap

«Il nuovo regolamento sul Fondo per l’autonomia possibile deve essere approvato in tempi strettissimi dalla Giunta, per divenire operativo da luglio». A chiederlo sono le segreterie regionali dei sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, che giudicano positivamente le migliorie approvate venerdì dalla III Commissione. Con le modifiche introdotte, infatti, verranno migliorati gli interventi a favore dei disabili e delle persone non autosufficienti che si avvalgono di un’assistente familiare.
Il nuovo regolamento, però, risponde solo in parte alle questioni sollevate dai sindacati: «Alle famiglie che assistono a domicilio i propri anziani che, dopo l’entrata in vigore del nuovo regolamento, chiederanno il sostegno del FAP – spiegano Spi, Fnp e Uilp – subiranno una riduzione tra i 150 e i 500 euro all’anno nell’assegno per l’autonomia erogato attraverso il fondo, con l’eccezione dei nuclei con Isee inferiore ai 7.500 euro. Viene negata inoltre la possibilità di attualizzare la dichiarazione Isee in caso di eventi che riducano i redditi delle famiglie colpite dalla crisi, così come è stata respinta la mediazione proposta dai Comuni riguardo al problema della rendicontazione delle spese di assistenza diretta sostenute dalle famiglie che non si avvalgono di una badante».
Forte preoccupazione viene poi espressa dai sindacati sulla gestione del capitolo case di riposo. Su questo versante le segreterie denunciano ancora una volta la mancanza di un confronto con l’assessore Kosic, assente tra l’altro all’audizione dei sindacati convocata la scorsa settimana dalla  III Commissione. La priorità assoluta, per i sindacati, deve essere quella di intervenire per arginare gli aumenti delle rette: «Bisogna avviare – sostengono – una svolta radicale nella gestione della compartecipazione ai costi, che ponga a totale carico della sanità tutti i servizi di assistenza ai non autosufficienti, mentre la compartecipazione degli utenti dovrà essere richiesta solo sui costi di vitto e alloggio, con criteri basati sul reddito e al livello di non autosufficienza».
Spi, Fnp e Uilp chiedono inoltre «l’avvio, non ulteriormente prorogabile, del processo di riqualificazione delle case di riposo, atteso da oltre dieci anni, con la messa a regime delle Commissioni di vigilanza e la definizione dei piani di formazione per il personale privo di titoli». Da qui una nuova, pressante richiesta di incontro con l’assessore e con la III Commissione.